FUSCH!”Mont cc 9.0 -second act”(Jestrai)

E finalmente torniamo con piacere a parlare dei Fusch.

Come avrete già capito,questo disco è la seconda parte della trilogia”Mont cc 9.0”,di cui avevamo cominciato a parlare tempo fa(recensimmo difatti il primo capitolo della saga uscito ad aprile).

I Fusch non tradiscono le aspettative,e anzi continuano sul loro sentiero psichedelico e progressivo,che si evolve passo dopo passo.

Difatti questo”second act”presenta il sound dei Fusch in costante crescita ed aggiornamento,pur rimanendo fedele ad un certo tipo di atmosfere.

“Abba(gl)io”apre il disco con un mood in stile orientaleggiante,da mantra”psichico”;le tastiere di Maria Teresa,così come la sua voce,disegnano spirali avvolgenti,mentre la sezione ritmica è precisa e quasi”tribale”,e fa da sfondo a degli ariosi,ma penetranti intrecci chitarristici.

La seconda traccia,”Peso piuma”è un bell’esempio di space rock etereo e coinvolgente,perfino solare;la band è sempre in gran tiro,con dei perfetti giochi di dinamiche tra tutti gli strumenti…tutto è essenziale e finalizzato all’ottima riuscita e ogni piccola sfumatura coglie nel segno,curatissima in ogni minimo particolare; puro Fusch sound nella sua interezza e bellezza sognante,onirica.

“Sara(‘)”è un brano più tagliente e acido,che ricorda l’atmosfera di alcuni lavori degli Ulan Bator(non è un caso che Amaury Cambuzat,il leader della band,abbia fatto parte anche dei Fusch per un certo periodo….ed è lecito che l’esperienza abbia lasciato il segno);la traccia è ipnotica e velatamente aspra,molto suggestiva e notturna,quasi ombrosa(ma senza scadere mai nel dark).

Il mood visionario non viene mai meno e si ritrova in”Underground”,un drone psichedelico dai risvolti ambient splendenti ed un tocco di noise qua e là;così come più secca e tesa è,in aperto contrasto,”signore salga in auto”,dalle ritmiche nervose(gran lavoro di Pier e Alessandro alla batteria e al basso,che come i riff intricati di Mario sono le fondamenta della materia inquietante della traccia)e dal cantato che ritorna ipnotico,ma in maniera più incisiva,un incrocio tra space e post rock”velocizzato”,sincopato e riverniciato a nuovo.

Un titolo come”Stelle”è esplicativo ed è esattamente quello che promette:un brano più notturno,ancora più che in altre tracce,meditativo e “lunare”,cadenzato……qui le visioni psichedeliche e spaziali si fanno una volta di più moderne ed insolite,con una batteria molto incisiva.

Se il mantra di”Abba(gl)io”era ricco di spezie orientali,quello di”Stelle”è senz’altro fantascientifico e siderale,apparentemente quasi”glaciale”,che sperimenta soluzioni nuove per i Fusch,che evolvono così il loro magma sonoro in tanti tracciati diversi,tutti riuscitissimi e fascinosi.

Chiude il disco una brevissima traccia più pastorale,”L’Ines”,che si riallaccia ad influenze progressive settantiane,prima che i lievi rumori della natura prendano il sopravvento….

Poco più di mezz’ora per un bellissimo cd che,fedele ai principi dei Fusch,continua il loro concept aggiornandolo a sonorità sempre differenti,ma all’insegna-come loro ci hanno abituato da tempo-di una psichedelia moderna e tutta da gustare.

Il disco è stato registrato in una cascina in montagna tra luglio e agosto di quest’anno,e non è un caso che tra una traccia e l’altra(così come nell’introduzione e nel finale)siano presenti i rumori della campagna:gli umori meditativi e talvolta inquieti che ritroviamo esplicitamente nell’ambientazione del disco,sembrano appunto suggerire una comunione tra uomo e natura,che probabilmente è avvenuta,o si lascia immaginare(anche se non esplicitamente dichiarata)…

E sono proprio le parole di Maria Teresa che sintetizzano al meglio il carattere”atmosferico”di questa terza avventura dei Fusch:”visioni di azzurre giornate,di notti infiammate di stelle,suoni silenziosi che lasciano respiro alla calura/cori sottili di un mondo sommerso/odori e profumi dell’aria arsa dal sole/bocche avide nell’abbraccio di Bacco”.

I Fusch ci hanno stupito ancora una volta con le loro composizioni;adesso non vediamo l’ora che esca anche il terzo atto di”Mont cc.90”,che uscirà ad aprile 2014…nel frattempo,io mi riascolto questo bellissimo lavoro…perchè la musica dei Fusch è come una droga(benevola,s’intende,che non fa male):una volta assaggiati e provati,è impossibile farne a meno!

La psichedelia moderna regna ed è qui per restare:anzi,con gruppi come i Fusch si può dire che ha trovato nuova linfa vitale,in Italia….anche se probabilmente il termine,in questo album,è addirittura riduttivo,per la capacità dei Fusch di spaziare e non ripetersi mai.

 532767_284867111611233_193737837_n 538143_284866068278004_127205882_n 1273467_462839560480653_1571051506_o 1391717_470468183051124_1022226270_n

Webzine