DOTZAUER”Deep”(Red Sound records)
I Dotzauer sono una band trevigiana potentissima e rocciosa,dedita ad uno stoner/doom metal contaminato con sonorità ambient e post rock;la line-up del gruppo è composta da Matteo Gasparin(chitarra),Sebastiano Pozzobon (Basso),Nick Rigato (batteria),Alberto Brunello(voce),Valerio Zanibellato(chitarra)con la collaborazione di Francesco Del Pio(tastiere).
Questo”Deep”è un concept album oscuro sull’annegamento ed esce in ben due versioni,sia cantato(che analizzerò tra poco) che strumentale ed è stato mixato da un nome che è una garanzia all’interno del genere,James Plotkin.
“Deep”comincia il suo vorticoso viaggio negli abissi con”Organic Silver”,di cui esiste anche un videoclip molto suggestivo(potete vederlo qui:http://www.youtube.com/watch?v=VFUaHVuI8wE nel canale ufficiale del gruppo);ed è subito la conferma che non siamo di fronte ad una band convenzionale….Il wall of sound granitico composto dalle chitarre e dalla sezione ritmica(oltre che dalla possente voce di Alberto)si sposa ad improvvise parti più riflessive e meditabonde,ma non meno oscure,tra ricordi progressivi e segmenti psichedelici ombrosi:un bellissimo inizio,tra potenza ed improvvisa ariosità.
Ancora più contemplativa è”Water buries the skyline”,un trip onirico che alterna parti delicate a scurissime bordate sonore;ad ogni modo la potenza qui è più”controllata”(anche se quando arriva l’assalto,non risparmia niente e nessuno),ma l’inquietudine di fondo non viene mai meno,anche quando le chitarre disegnano segmenti calmi e arpeggiati,in un equilibrio dinamico perfetto.
C’è spazio anche per il dark ambient di”Deepster”,un brano più breve e sperimentale(avvolto da spettrali tastiere e da reversi plumbei),prima di ritornare alle atmosfere rarefatte e meditative con”Air Hunger”:stavolta anche il cantato inizialmente è più melodico e avvolto di dolce malinconia,mentre il tappeto musicale è una visione personale del post-rock,notturna e psichedelica al punto giusto….ma la seconda parte torna improvvisamente su sentieri doom metal,in preda a riff abrasivi ma sempre cadenzatissimi(ed anche la voce cambia improvvisamente registro,tornando su tonalità rabbiose ed aggressive).
Lo spleen darkeggiante è uno degli ingredienti di questo disco e si ritrova profuso a piene mani su”Shred of consciousness”:un bellissimo pezzo malinconico in cui la melodia è in evidenza,perfino quando le chitarre diventano più robuste;il consueto mix tra parti riflessive,cariche di spleen e bordate sonore spietate è stavolta più riflessivo e indaga sull’interiorità,complice anche il cantato che non rinuncia mai alla sua cantabilità perfino nelle parti più dure(e,in questo senso,risulta forse il più”accessibile”-per così dire-dell’intero lavoro).
Il finale è un lungo mantra ipnotico che è esattamente ciò che il titolo promette(“When the soul and the abyss wave to each other”)ovvero un viaggio nei meandri dell’oscurità umana,dove gli abissi hanno il sopravvento sull’uomo:è un continuo crescendo di emozioni intime ed un alternarsi di atmosfere cangianti,sempre in bilico tra melodie rarefatte e improvvisi assalti cadenzati e poderosi;l’ultimo minuto-prima che l’album si spenga improvvisamente-lascia presagire un’oscurità dominante,complice il drone ambient posto in chiusura.
Dunque,una band eccellente che conferma una teoria che vado spesso enunciando,ovvero che non esistono più confini e barriere di genere,specie nel “rock alternativo”;difatti i Dotzauer potrebbero essere benissimo classificati in molti modi diversi,per esempio metal,post rock,stoner,progressive…ma in fondo forse per rendere pienamente giustizia al gruppo e alla loro originalissima proposta,sarebbe giusto parlare di Dotzauer sound al 100%(o “post doom”se proprio amate le definizioni)…..proprio perchè le etichette sfuggono con gruppi del genere,e sono del tutto inutili.
Complimenti quindi al coraggio della band che non delude mai ed incuriosisce sempre,passaggio dopo passaggio,creando una musica che sa essere struggente e potente allo stesso tempo,complessa e diretta,poetica e spettrale….un passaggio obbligatorio per tutti gli amanti ci certo “stoner/metal”alternativo(anche se come abbiamo visto,è una definizione riduttiva e puramente indicativa),e per chi ama un suono pieno e rotondo,ma allo stesso tempo cerca anche vie nuove e sperimentazione mai fine a sé stessa……Bravi davvero!