Questo articolo, come da titolo, può essere applicato anche alla realizzazione di trascrizioni musicali e sequenze!

Quando si produce una base musicale, bisogna tenere conto di tantissimi fattori che chi si avvicina a questo mondo, dovrebbe tenere bene a mente:

– La maggior parte delle volte non si hanno a disposizione né spartiti di riferimento (qualora esistano gli spartiti, non ci saranno mai dell’arrangiamento, bensì al massimo della melodia principale o degli accordi, spesso neanche quelli), né si conosce il modo in cui è stato prodotto quel brano, le specifiche tecniche, gli strumenti elettronici utilizzati, i tipi di hardware o plug in nello specifico, ma si cerca di imitare il tutto solo attraverso l’ascolto e la propria personale esperienza di musicisti, anche per quanto riguarda la programmazione midi, qualora non si abbiano spartiti, si fa sempre riferimento agli ascolti e non è possibile una riproduzione “meccanica” al 100% di quanto ascoltato.
C’è da precisare anche che gran parte delle produzioni del passato non avveniva con un “click” scientifico, il che rende oggi la decodificazione (attraverso l’orecchio umano) ben più difficoltosa rispetto alle produzioni contemporanee, le quali, non sempre beneficiano di un metronomo impostato matematicamente, vuoi anche per scelta artistica.
– Si tratta di un lavoro fatto ad personam e comporterà in media da un minimo di 10 ore a un massimo di 40. In media.
Riproduciamo una semplice sequenza di un paio di accordi per solo piano? E ovvio che ci vorrà una decina di minuti, ricostruire un paio di tracce magari un’oretta, ricostruire un arrangiamento molto semplice 5-6 ore…una sequenza di accordi non convenzionali, oppure convenzionali, intrecci particolarmente complessi, due-tre tracce-quattro-cinque-dieci-seidici, dieci-quindici-venti-quaranta-cinquanta ore? Aggiungiamoci un intreccio d’archi, la sincronizzazione del testo, cori registrati, chitarre vere…un brano a bpm elevato oppure “tranquillo”? Presenza di assoli semplici, complessi, lunghi? Ascoltare, valutare. Sempre.
– Ogni realizzazione, come è evidente, non avrà mai lo stesso costo: per arrivare ad un preventivo, bisogna fare un ascolto del brano.
– E’ possibile creare una base a vari livelli: solo per piano ad esempio, oppure con dei semplici accordi, in maniera minimale (basso, piano e batteria) sottoforma di ri-arrangiamento, quindi un arrangiamento diverso dall’originale, oppure un’imitazione completa cercando di imitare il più possibile l’originale e sottolineamo il più possibile.

CREARE UNA BASE MUSICALE SIMILE NON VUOL DIRE CREARE UNA BASE MUSICALE IDENTICA (anche nelle opzioni qualitativamente più alte!)

Quando si ordina una base “come l’originale”, si intende, come accennato più volte, sempre “il più possibile” relativamente alla decodificazione di un mix effettuata dall’orecchio umano.
Per avere una base “identica” bisognerebbe sapere esattamente quali strumenti sono stati utilizzati, utilizzare quegli strumenti specifici, quei processori di dinamica, quegli studi, quei musicisti, avere tutte le partiture. Il che comporterebbe un budget di migliaia di euro e probabilmente il risultato non sarebbe nemmeno identico nemmeno in quel caso…!

– C’è una bella differenza tra produrre basi midi, basi con suoni campionati, oppure basi musicali con turnisti dal vivo, dei veri e propri musicisti che suonano e a cui quindi va pagato il loro turno, un’operazione di questo tipo fa lievitare molto i costi di produzione
E’ un arrangiamento a tutti gli effetti di un brano edito , un’operazione anche più complicata rispetto a quello di un brano inedito, anche se nell’immaginario collettivo è valutato in maniera piuttosto inferiore rispetto alle altre prestazioni

 

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– E’ ovvio e matematicamente impossibile ottenere una base scientificamente identica al 100% come se si togliesse la voce al brano originale, a meno che non si contatti la casa discografica della produzione d’origine e ci conceda le tracce separate di tutti gli strumenti

  • Per definizione sarebbe un controsenso ricreare la base di un accompagnamento dal vivo tentando di imitarla fedelmente, perché la base nasce per avere una certa regolarità, con dei cambi di tempo sì, ma senza una quantità innumerevole ed aleatoria di punti con bpm diverso.
    Anche perché sarebbe assai poco pratico ed innaturale seguire un accompagnamento estremamente irregolare, anche se chiaramente può capitare che si ricostruisca alla perfezione la traccia tempo in modo tale che tutto sia sovrapponibile all’originale, ma si tratta comunque di un artificio.
    Sarà pure semplice canticchiare sopra un brano “live” sopra la voce del cantante, ma provate a togliere il “cantino” da una base che è l’esatta riproduzione del live stesso e vedrete con quanta probabilità vi troverete in difficoltà.
    L’opzione più funzionale è di solito un rifacimento approssimativo con un bpm il più regolare possibile, salvo optare per una vera orchestra che accompagna il cantante dal vivo, che osserva la sua espressività in tempo reale, i musicisti si guardano negli occhi e il tempo segue la naturalezza del momento, esecuzioni che saranno irripetibili, insomma l’antitesi del concetto di base musicale.
    Si può tranquillamente creare un bpm variabile proprio come quella data esecuzione live, ma è sempre una forzatura…e poi bisogna vedere anche “quanto” sia variabile questo bpm, le sfaccettature sono praticamente infinite.
  • – Le basi midi non hanno suoni, ma sono costituiti da semplici informazioni elettroniche esse avranno una qualità maggiore o minore in base allo strumento che li riprodurrà: a differenza delle basi audio, esse possono essere editate e modificate a volontà, per cui è anche possibile creare basi audio a partire dal midi e associare dei suoni professionali, anziché quelli di default che nella maggior parte dei casi sono infimi. In tal caso si possono fare due tipi di trasformazioni, una economica e un’altra accurata, oppure integrare il midi a strumenti reali veri e proprio; questa è un’operazione che costituisce una via di mezzo.
    – Non esistono ad oggi software che tolgano la voce da una base musicale originale in maniera automatica e senza creare danni audio considerevoli
    – Prima di acquistare la prestazione in un sito che produce basi musicali da zero, ascoltate come lavorano, i suoni che hanno; accettando il preventivo avete accettato il loro pensiero e il loro specifico modo di lavorare, a maggior ragione se avete a disposizione molti esempi, pertanto si dà una discreta percentuale di reinterpretazione in una riproduzione, per quanto tendenzialmente fedele
    – Bisogna essere chiari quando si commissiona un lavoro, ma non solo! Questo a volte può non bastare: soprattutto bisogna tenere presenti queste specifiche nozioni tecniche perché altrimenti si rischia di perdere tempo e di far perdere tempo.
    – Tenete conto della concorrenza: che cosa produce agli stessi costi, cosa è possibile realizzare e cosa no e a che costo.

COS’E’ INVECE UN ARRANGIAMENTO LIBERO (oppure effettuato con un arranger?) PER LA CREAZIONE DI UNA BASE MUSICALE?

Creare una base perfettamente cantabile, alla tonalità originale (o quella preferita), allo stesso tempo ma con un arrangiamento “libero”, dunque senza imitare le parti dell’originale, ma rispettare semplicemente la struttura e vagamente tutto il resto, ma con un minimo di riealaborazione.
NON SI RISPETTANO I PARAMETRI DI FEDELTA’ RISPETTO ALL’ORIGINALE: STILE VAGAMENTE SIMILE, STRUTTURA E BPM RISPETTATI, ACCORDI RISPETTATI, MA REINTERPRETAZIONE LIBERA CON UTILIZZO DI AUTOMATISMI.

Che sia vicina a quello stile, ma una versione differente, senza imitare l’arrangiamento originale, la stessa successione di cassa/rullante , note degli archi, i suoni utilizzati eccetera.
La logica in questo caso è che sia comunque di discreta qualità, ma purché risulti “cantabile”.

 

Se vuoi  far produrre una base musicale da zero, la trascrizione di uno spartito, oppure delle sequenze, allora puoi contattarci per un preventivo:

Chiaramente questo discorso non è valido per la realizzazione di basi inedite !

– Produrre una base musicale da zero non è la stessa cosa che acquistarla in un catalogo, quindi il costo deve essere quantificato in base alle ore richieste per la realizzazione.
Quello che pagate non è quindi il valore della base , ma della prestazione per crearla.

Pubblicità comparativa: i costi della concorrenza.

Ad esempio, se in un sito che vende basi musicali, una base avrà il costo che oscilla dai 99 centesimi ai 10 euro, oppure gratis se è di pubblico dominio, produrla da zero oscillerà (in media!) dai 30 ai 500 euro e in ogni caso il risultato per quanto molto simile, non sarà mai una fotocopia “scientifica” dell’originale, a maggior ragione se il brano è tratto da spezzoni di concerti dal vivo, registrazioni di cattiva qualità o simili.
Il sito che venderà la base a 1 euro, sarà destinata a 1000 clienti e il loro guadagno sarà pari a 1000 euro, è palese.
In quanto si tratta di una base molto richiesta e “famosa”, non solo da una persona.

La cosa fondamentale è: prima di effettuare una commissione, potete valutare voi stessi il grado di somiglianza e la qualità delle nostre produzioni musicali da un ascolto diretto di innumerevoli esempi audio.

 

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