Delucidazioni su inesattezza delle informazioni che hanno creato “l’affaire”Pedro Navaja SoundMachine
A seguito del malinteso relativo all’identità della cantante che ha prestato la voce all’interno dell’album dei Pedro Navaja SoundMachine, mi sembra doveroso scrivere qualche riga nelle quali viene fatta chiarezza sull’accaduto, soprattutto per correttezza nei confronti della cantante cilena Paola Escobar.
Purtroppo io non sono altro che un piccolo tassello nella infinita serie di passaggi e attenzioni che l’agenzia musicale per cui collaboro riserva alle band in cui crede e stima, in modo da poter loro garantire la visibilità che si meritano e far conoscere la loro arte. Il mio compito è quello di ascoltare dischi e recensirli servendomi di un kit press che mi viene fornito per poter avere una panoramica generale sul gruppo o il solista del quale poi dovrò scrivere.
Purtroppo può capitare che vi siano delle sviste assolutamente non volute riguardo la completa comunicazione dei dati e questo ahimè può generare delle “gaffes” come quella comparsa sul sito di Audiofollia, poiché al momento della scrittura del mio articolo possedevo dei dettagli che non specificavano che la voce femminile principale che ha cantato all’interno dell’album ¡Grita la Noche!fosse quella di Paola Escobar. Possedendo la line up attuale non avevo alcun dubbio che la cantante in questione fosse Valeria Nieves la quale, provenendo dal Messico, credevo avesse influenzato la generazione della traccia La Calavera.
Mi scuso principalmente con la cantante precedente e con la band per questo sbaglio involontario, non volevo assolutamente ferire la dignità artistica di nessuno, specialmente quella di un gruppo di artisti che a mio parere ha svolto un lavoro egregio che ho amato ascoltare e riascoltare e che mi ha fornito una miriade di spunti argomentativi e spinto ad ipotizzare dei collegamenti tra le tracce e le origini geografiche di molti dei componenti della band.
Spero che con queste precisazioni possa avere almeno in parte chiarito questo episodio nel quale con molto imbarazzo (da parte mia e non solo), mi sono involontariamente trovata coinvolta. Sono assolutamente convinta che non vi fosse la volontà di nessuno di omettere questi particolari non poco rilevanti, ma così è andata ed io nel mio piccolo non posso quindi fare altro che cospargermi il capo di cenere riguardo l’accaduto e rinnovare comunque la mia totale stima per un album meraviglioso, vivace ed originale.
Giulia Piacenti
Tarantella in salsa pachanga per ¡Grita la Noche!,nuovo album dei Pedro Navaja SoundMachine
Secondo album per i Pedro Navaja SoundMachine che, dopo aver suonato lo scorso Luglio al Goa Boa di Genova al fianco dei Mellow Mood e dei Sud Sound System (rispettivamente tra i massimi esponenti italiani del raggae e del raggamuffin), si presentano nuovamente sul panorama musicale nostrano con ¡Grita la Noche!, un lavoro che mantiene la stessa atmosfera di Barrio Pachanga del 2012, omaggia la multiculturalità e ti travolge con la sua carica energetica latinoamericana. Fin dalla prima delle 12 tracce dell’album (Santera) si può respirare l’aria del “barrio” (quartiere in spagnolo) con le sue vie notturne, i suoi chiassosi colori, la sua sensualità, le sue luci e i suoi balli. La notte deiPedro Navaja SoundMachine non è placida, essa è tormentata, viziosa, la notte grida ed il vocabolo “gritar” ricorre di frequente nei versi delle loro canzoni:
“Yo soy el macaco que grita en la noche siguendo la calle de la perdición” “Sono il deforme che grida nella notte seguendo la strada della perdizione.
El Macaco
(Macaco: termine cileno con cui si indicano le persone deformi)
Ascoltando i Pedro Navaja SoundMachine è praticamente impossibile stare fermi e anche se rimpiangi di non poter essere nel giusto contesto per poter sfogare la tua improvvisa voglia di danzare non puoi in nessun modo trattenere un timido battito del piede o un lieve ancheggiare del fianco. Le loro melodie liberano la mente infondendole spensieratezza senza però trascurare il contenuto dei loro testi estremamente ritmati, che possono toccare anche tematiche di valenza sociale:
“Popolo que lucha, popolo que escucha, popolo que no olvidará”
“Popolo che lotta, popolo che ascolta, popolo che non dimenticherà”
Popolo
Questo meraviglioso melting pot di culture e nazionalità fornisce una gamma infinita di ispirazioni e di riferimenti alle proprie terre di origine; la suadente voce della band è quella di Paola Escobar la quale, con la sua pronuncia che differisce dal castigliano ufficiale parlato in Spagna, riesce a proiettarti nella sua America Latina dove la lingua dei conquistadores è sporcata da variazioni fonetiche.
Vi è spazio anche per riferimenti alle origini italiane di altri componenti del gruppo (rispettivamente tromba e sax dalla Liguria e la chitarra e voce dal Salento) in uno dei pochi testi in cui allo spagnolo si alterna la lingua italiana:Genova Changò.
Changò, dio cubano del fulmine, della guerra, della danza e della musica si lega alla tradizione della tarantella salentina, mentre la presenza di Genova nel titolo si riferisce alle radici della band stessa, la quale si è formata tra i vicoli del capoluogo ligure:
“La tarantella balla sulla mano di Changò
partorita dalla Puglia che ti libera la voglia,
voglia di mare, voglia di andare, voglia di correre, di respirare“
Genova Changò
Il primo cd della band, Barrio Pachanga è una chiara dichiarazione di genere ripresa poi anche in ¡Grita la Noche!. La pachanga, termine coniato dal gruppoMano Negra, il cui leader non era nient’altro che Manu Chao, è un miscuglio armonioso di generi diversi che spaziano dalla cumbia al ragge, dallo ska allasalsa, dal tango alla tarantella, dal flamenco al punk rock, al raggamuffin.
Come in molta musica latino americana, grandi protagonisti di questo cd sono gli ottoni (tromba, trombone e sax), i quali vengono sapientemente accompagnati dalla sensuale chitarra classica tipica del flamenco spagnolo, dal basso e dalla batteria dello stile punk rock (riscontrabile in Dinero ePopolo).
I Pedro Navaja SoundMachine sono una coesa commistione di passati e provenienze diversi che, grazie allo stesso amore per l’arte e la musica riescono a fondersi, influenzarsi e migliorarsi a vicenda, generando così una delle band maggiormente alternative dello scenario musicale ligure.
Componenti attuali del gruppo e rispettive nazionalità:
Valeria Nieves, Messico
Andrea Palermo, Italia-Salento
Kiangpo Han, Cile
Kasun Dias, Sri Lanka
Mario Martini, Italia-Liguria
Tony Carvelli, Germania
Cecco Michelazzi, Italia-Liguria