A cura di Alberto Croce
Parola chiave: “diversa“. Premetto che a livello emotivo non sono innamorato di questa artista, non è il mio genere. Ma sono davvero felice di aver ascoltato tutta la sua discografia.
È diversa, perché il suo genere è un “alternative pop”, tra il pop più “classico” e quello moderno, trap e chill out music, la musica leggera e l’ascolto impegnato, uno spruzzo di acoustic pop con una sorta di canto jazz, inserendo qualcosa di unico nel mondo musicale. Il suo canto mostra tecnica non da poco (gioca con la compressione), ma non la usa nello stesso modo di Adele, Celine Dion o Shakira, ma cavoli che voce. Ascoltare le sue canzoni può essere molto rilassante (parlo di tutto “don’t smile at me”, di “lovely” e “come out and play”), ma se partite con la riproduzione casuale passereste da questa sensazione a un disagio non meglio definito (“WHEN WE ALL FALL ASLEEP WHERE DO WE GO” fa rabbrividire nello stesso modo della copertina, in una combinazione perfetta). La sua musica è la colonna sonora di una visione onirica.
Diversa perché è più giovane, soprattutto se si parla di gente che ha scritto la colonna sonora di 007.
Diversa per come guarda la telecamera.
Diversa perché nei suoi video non balla mezza nuda stile Ariana Grande, ma sanguina, balla in maniera strana, viene accoltellata con delle siringhe.
Diversa perché si veste con abiti larghi per far sì che la gente la giudichi solo per la sua musica. Un’altra artista ha fatto una cosa simile: Sia ha creato un personaggio-bambina per distogliere l’attenzione dall’immagine dell’artista (basta guardare la sua biografia su Spotify).
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Però, se lei va in vacanza riceve una marea di commenti d’odio sotto una foto su Instagram in bikini. Pochi giorni fa ha dichiarato che non può vincere queste persone. Non è vero, e ce lo dice lei nei suoi video: in “hostage” combatte contro delle pareti che prendono vita, in “all the good girls go to hell” esce da una melma nera lasciandosi alle spalle le fiamme, in “bury a friend” contrasta delle mani che la tengono giù, in “xanny” è indifferente a uno che le spegne delle sigarette in faccia, in “when the party’s over” il suo corpo rigetta un liquido nero.
È più forte, oltre che diversa.
Sono contento che stia avendo questo successo, ma siete sicuri che vi piaccia qualcuno di “diverso”, o è solo una moda? I numeri di Spotify dicono sì, gli hater dicono il contrario.
Ascolta l’artista: https://open.spotify.com/artist/6qqNVTkY8uBg9cP3Jd7DAH
Profili social dell’artista:
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