A cura di Elena Schipani
“Di che cosa hai paura?” è il titolo del primo album del cantautore Comelinchiostro. Otto sono le
tracce, brevi racconti che hanno il potere di trascinare l’ascoltatore in una dimensione onirica e
riflessiva.
Il disco si apre con il brano “China come l’inchiostro”. L’inizio parlato fa da sipario ad una piccola
opera teatrale orchestrata in maniera perfetta sia dal punto di vista musicale che testuale.
“Chissà” è una riflessione profonda sul rapporto tra uomo e natura. Le mancanze presenti negli
esseri umani si ritrovano negli elementi naturali come la neve e il mare.
“Disegnerà” è un climax ascendente che racconta il disegno della vita. Esattamente come un
disegno che nasce da un foglio bianco, anche l’esistenza di ogni creatura va delineandosi pian
piano.
“Facile” è una miscela perfetta tra l’influsso della musica new wave ed un testo più cantautorale ed
introspettivo. Ci si interroga e ci si danno risposte sugli eventi del passato ma poi si ricomincia a
camminare.
“La tempesta”. Chi vive in mare lo sa, una tempesta può arrivare in qualsiasi momento; esattamente
come nella vita. Dal nulla può arrivare una “bomba” che scardina tutte le certezze ma insieme a chi
si ama e in un luogo da chiamare “casa” a poco a poco tornerà il sereno.
Con “La zattera della Medusa” rimaniamo nel mare. L’umanità è ormai come una zattera in mezzo
al mare. Bisogna riappropriarsi dell’empatia, dell’amore, delle emozioni che rendono gli uomini
“umani” per non diventare come una vittima di Medusa, di pietra.
“Tempo e virtù”. Nelle vite frenetiche di tutti i giorni, il tempo diventa la virtù più importante. La
necessità, per tutti, è quella di trovare un luogo nel quale riuscire a fermarsi per riflettere, svagarsi e
sognare ad occhi aperti.
Il disco si chiude con “Zenzero e noci” una delicatissima e romantica ballata dedicata ad una
ragazza timida e riservata ma piena di sogni. L’augurio è che questa fanciulla possa realizzare ogni
suo desiderio nonostante l’insicurezza insita in lei.
tracce, brevi racconti che hanno il potere di trascinare l’ascoltatore in una dimensione onirica e
riflessiva.
Il disco si apre con il brano “China come l’inchiostro”. L’inizio parlato fa da sipario ad una piccola
opera teatrale orchestrata in maniera perfetta sia dal punto di vista musicale che testuale.
“Chissà” è una riflessione profonda sul rapporto tra uomo e natura. Le mancanze presenti negli
esseri umani si ritrovano negli elementi naturali come la neve e il mare.
“Disegnerà” è un climax ascendente che racconta il disegno della vita. Esattamente come un
disegno che nasce da un foglio bianco, anche l’esistenza di ogni creatura va delineandosi pian
piano.
“Facile” è una miscela perfetta tra l’influsso della musica new wave ed un testo più cantautorale ed
introspettivo. Ci si interroga e ci si danno risposte sugli eventi del passato ma poi si ricomincia a
camminare.
“La tempesta”. Chi vive in mare lo sa, una tempesta può arrivare in qualsiasi momento; esattamente
come nella vita. Dal nulla può arrivare una “bomba” che scardina tutte le certezze ma insieme a chi
si ama e in un luogo da chiamare “casa” a poco a poco tornerà il sereno.
Con “La zattera della Medusa” rimaniamo nel mare. L’umanità è ormai come una zattera in mezzo
al mare. Bisogna riappropriarsi dell’empatia, dell’amore, delle emozioni che rendono gli uomini
“umani” per non diventare come una vittima di Medusa, di pietra.
“Tempo e virtù”. Nelle vite frenetiche di tutti i giorni, il tempo diventa la virtù più importante. La
necessità, per tutti, è quella di trovare un luogo nel quale riuscire a fermarsi per riflettere, svagarsi e
sognare ad occhi aperti.
Il disco si chiude con “Zenzero e noci” una delicatissima e romantica ballata dedicata ad una
ragazza timida e riservata ma piena di sogni. L’augurio è che questa fanciulla possa realizzare ogni
suo desiderio nonostante l’insicurezza insita in lei.