Undici tracce per un disco fresco fresco, uscito il 12 maggio, ma che si presta a una leggiadria estiva.

VA TUTTO BENE è la title track che dà appunto il titolo all’album. Bellissimo basso vagamente alla “Alan Sorrenti”, un rhode fantastico con interventi “magici” di chitarra funkeggianti ed elementi di organo vintage ben calibrati.
Voce pulita ed estremamente garbata.

DALL’ALTRA PARTE DELLE COSE comincia a dare movimento all’album, arrangiamento leggero, scorrevole e ben organizzato, forse un po’ scolastico, ma comunque con gusto. Bridge interessante verso la fine del brano.

NODI l’intro si rivela subito la trovata del brano, un accompagnamento di cori vocali su cui si appoggia la melodia principale.
Dialogo piacevole tra pianoforte e chitarra acustica.

VENTO D’ESTATE è un brano celeberrimo che forse conosciamo tutti, il Niccolò Fabi di qualche decennio fa.
Una chiave di lettura interessante, fresca e moderna, con una voce leggerissima, che ricorda un po’ Giorgia, ma ha qualcosa di più “soffice”, un misto tra innocenza e sensualità. Il passaggio di sassofono è una bella chicca.
Questo pop-ambient vagamente chillstep rende tutto assolutamente attuale e lontanissimo da ogni rinterpretazione di tipo “karaoke”.

UN INIZIO MIGLIORE (Feat Diego Esposito) ha un ritornello estremamente radiofonico, dove una chitarra ritmica rende il brano ancora più leggero ed orecchiabile. Funzionale il duetto, un po’ alla Consoli / Venuti.

RESTO ANCORA UN PO’ – Bel connubio tra un synth bass molto minimale, ma vagamente subdolo ed oscuro, che fa da contrasto alle voci solari che si intrecciano. Il tutto già a metà del brano comincia a farsi molto meditativo.
Nonostante persista la linea di basso sintetico, molto gonfia, elettronica ed innaturale, si innestano tracce di chitarra acustica e intrecci difficilmente individuabili per quanto sottili e ben amalgamati.

SE è un 6/8 molto mattutino, armonioso, con dei begli archi nel ritornello, ma non solo.

OGGI ha un che di vintage, soprattutto quel pianoforte volutamente “vecchio”, con tanto di vari clavinet (?) , un po’ divisi tra il canale destro e sinistri. Armonie vagamente raffinate e cori ben incastrati. Ritornello avvolgente, un po’ alla Piercortese, ma più morbido e dilatato.

PENELOPE – Una chitarra con tanto di sliding, si intreccia bene a delle note minimali di pianoforte elettrico. Ritornello con armonie abbastanza convenzionali, ma sufficienti per slanciare il brano. Seconda strofa ben suonata alla chitarra, con interessanti variazioni ritmiche.

TROPPO LONTANI (Feat Zibba) – Qui l’importante collaborazione artistica con Zibba, dove il cantato principale dà una buona prova espressiva, vagamente alla Norah Jones.

10 SETTEMBRE (bonus track) – Un chitarra e voce molto minimale, una linea melodica abbastanza canonica, ma dove i testi sono così levigati da scorrere con estrema disinvoltura.

Un disco dove ogni brano potrebbe passare in radio in qualsiasi ora, ma soprattutto la sera, dopo un certo orario, sul tardi.

 

 

Webzine