Dopo un Intro dai suoni duri e marcati arriva Yez! e qui le sonorità ruvide continuano accompagnate dal cantato e da una ritmica alquanto tribale. Qui la mente va a Kasabian o a Muse. Oltre alle impressioni alternative rock c’è l’altra componente predominante ossia una psichedelia electro di grande effetto.
Stiamo parlando di Il Giunto di Cardàno, formazione di Foggia, e le due canzoni alle quali abbiamo già accennato fanno parte del loro disco Kadìma, uscito il 5 Gennaio 2017. Il loro alternative rock è caratterizzato da echi distorti e muri di delay, è caratterizzato da sonorità che mirano a travolgere l’ascoltatore come può fare un uragano.
L’amore al tempo dell’Erasmus ci porta “bagliori sonori” toccanti che ci carezzano e ci intorpidiscono. Quanta poesia c’è in questa canzone! Una canzone per coloro che hanno voglia di sognare, una canzone colma di profondità. Bacio di Giuda è uno dei cavalli di battaglia di questo album. In questo pezzo abbiamo suggestioni alternative rock e postpunk che si fondono in modo meraviglioso. Ascoltando il Bacio di Giuda, ma anche altrove, sembra di entrare in un tunnel sonoro di malie ed incantamenti. Il Bacio di Giuda ci possiede nell’anima con tutto il suo fascino oscuro…
Con Respiro entriamo ancora più nel “gorgo dark” in stile Il Giunto di Cardàno. Canzone breve ed incisiva. Con Giurami i muri sonori diventano quasi imperiosi. Radioonde è proprio evocativa e ci fa pensare tanto portando la mente lontano. Il cantato, a tratti, sembra un sussurro lieve. Dopo la metà il pezzo acquista vigore sonoro e tanta ampiezza. Radioonde è un altro pezzo pregiato di questo album.
Dopo le vibrazioni celestiali di Macro Gi arriva A(t)tratti con sonorità inquietanti. La canzone, per alcuni passaggi, è proprio sci-fi. Molto adatta per la colonna sonora di un film di fantascienza. La title-track Kadìma ci porta anche essa un quid evocativo e poetico e risulta la terza perla di questa “collana” da custodire nel proprio cassetto delle cose preziose. Anche qui i muri sonori sono di grande effetto.
Con Souvenir il viaggio nel mondo visionario di Il Giunto di Cardàno continua e possiamo pensare a paesaggi sterminati o ai lati più reconditi della nostra coscienza o al nostro subconscio. Il viaggio sembra essere uno dei temi sovrastanti in Kadìma, che significa “avanti”, avanti forse nei meandri del nostro subconscio. E Il Giunto di Cardàno ci porta “avanti”, ci porta nell’oltre, ci porta anche ai confini dell’universo o in uno stato mentale di grande serenità ed equilibrio.
I “quadri sonori” che disegna questa band sono emozionanti, sono elettrizzanti. Ascoltandoli ci sembra di entrare in un mondo alieno. Il loro alternative rock spesso sfocia nell’ambient, in una psichedelia di grande respiro. Con Radis si chiudono le danze e ormai siamo giunti alla fine di un viaggio onirico-surreale che ha cambiato la nostra vita, la nostra giornata.
Dopo aver conosciuto Il Giunto di Cardàno la tua vita cambia perché questa band ti insegna a muovere i primi passi….Verso dove? Verso l’ignoto, verso la parte più bella di noi stessi che vogliamo a tutti i costi rinnegare e dimenticare…