A cura di Francesco Lenzi

DIRAQ “Higher than this” (EP,autoproduzione)
Tornano i Diraq da Perugia,una band che i più attenti lettori di Audiofollia ricorderanno sicuramente (parlai del loro disco “Fake Machine”).
Rispetto ad alcuni anni fa,ci sono stati alcuni cambiamenti nel gruppo;inannzitutto la line-up che adesso è formata da:-Edoardo Commodi (Chitarre),Federico Sereni (Batteria),Francesco Mengoni ( Basso) e Daniel Abeysekera (voce).
Il secondo cambiamento si avverte nel genere proposto:ovvio,la musica dei  Diraq è sempre rock di qualità….Solo che dallo stoner/hard degli inizi,il sound si è spostato su lande più diversificate e variopinte,merito anche dei cambi di formazione.
Il primo brano dell’EP è abbastanza indicativo di questa svolta:”Shake” è una gemma di alternative rock contemporaneo,che ingloba diverse influenze al suo interno….Melodico e dalle trame  pop (nella migliore eccezione del termine,nauralmente) il ritornello,dal sapore leggermente anni ’80 ;ma ci sono anche delle venature funky e soulful,soprattutto negli “stacchi”-e tutto questo mix risulta molto godibile e irresistibile.
Si cambia atmosfera con “Hound dog blues” che è-per l’appunto-un rock/blues riverberato e quasi ‘ Zeppeliniano’ nel suo incedere,dotato di un finale aggressivo che per un attimo (ma solo per pochi istanti) ci riporta al vecchio stile della band.
“Close to you” è il pezzo finale,ed è un reggae-blues corposo ,in cui tornano a miscelarsi decise influenze ‘black’ (grazie anche alla portentosa voce del nuovo acquisto Daniel!) a venature psichedeliche,inizialmente solo accennate,poi più evidenti sul finale della canzone.
Dunque,un ottimo ritorno per i Diraq che ha il suo punto di forza proprio nella sua varietà e nel suo cambiamento sonoro:lo sfuggire ad una precisa categoria ha arricchito molto la loro già eccellente musica…..Oggi il loro rock ha aggiunto molti colori alla propria tavolozza artistica:merito anche dei nuovi componenti (come stavo dicendo poco fa),ma anche di una freschezza compositiva che non viene mai meno e si reinventa tutte le volte.
Bentornati Diraq,dunque! Adesso attendo un disco a lunga durata!

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