Claudio Deoricibus,il grandissimo virtuoso di chitarra flamenco di cui ho recensito l’ultimo album,mi ha gentilmente concesso quest’intervista via web:
Ciao Claudio!
Vorrei cominciare a parlare del tuo ultimo album,”Cuarenta”…..raccontaci un po’ la gestazione di questo disco e di com’è nata con la collaborazione con Braido?
Ciao a voi, allora col produttore Beppe Aleo avevamo in programma di realizzare un album particolarmente impegnativo e per far questo si è pensato all’esigenza di una special guest che desse spessore a tale
progetto. Ad Andrea Braido sono arrivato proprio grazie al mio produttore Beppe Aleo che è ha immaginato subito un possibile risultato dall’incontro di due stili si differenti, ma con un Braido assolutamente versatile e non nuovo ad esperienze con la chitarra spanish. I brani che avrebbero composto l’album erano quasi tutti già pronti per cui si trattava di registrare tutte le chitarre e le varie collaborazioni di cui quest’album si è avvalso per avere quell’impronta tipicamente mediterranea.
Com’è avvenuto il tuo primo contatto con la chitarra?
Un po’ per gioco e po’ “molto” per amore e se il primo amore non si scorda mai, io sto ancora assieme a lei da una vita. Avevo infatti 8 anni quando ascoltai per la prima volta alla radio un brano di chitarra spagnola e da lì classica pelle d’oca ed io che ho detto subito voglio suonare la chitarra e fare musica spagnola, dopo di che una salita faticosissima.
Quali sono le tue principali influenze musicali?
Assolutamente il flamenco di Paco de Lucia, Vicente Amigo, la rumba dei Gipsy Kings, tutto ciò che di classico o moderno fosse comunque legato alla Spagna, ma anche le musiche mediorientali di Khaled, Cheb Mami ed altri ancora.
La tua musica mi sembra molto evocativa e la vedrei adatta anche in un film.
E’mai stata utilizzata a scopi cinematografici?
Purtroppo no e ad essere sincero me lo dicono in tantissimi, per me sarebbe un traguardo bellissimo perché quando io compongo e poi suono il brano la mia stessa anima diventa sottofondo del mio corpo perché la musica ti fa viaggiare, proprio come in un film
E’ difficile oggi vivere di “chitarra flamenco”in Italia?
Ma,soprattutto,è così difficile vivere di musica(in generale)da noi?
Il mio spirito vive di musica, lo stomaco reclama qualcos’altro.
Scherzi a parte è molto difficile, io non vivo solo di musica, ma non mi arrendo potrebbe sempre capitare, chissà.
Tra i tuoi brani,qual’è quello a cui sei particolarmente legato?
Questa è una domanda che un po mi trova in difficoltà, in quanto sono diversi i brani a cui sono legato, ma perchè la maggior parte di questi mi legano o a qualche luogo o a qualche persona, per cui sarebbe un po come rispondere a quale figlio vuoi più bene, difficile da indicarne uno in particolare, mi capite no ?
Nel tuo disco mi ha colpito particolarmente un titolo:”Cuerdas y nada mas”….Io l’ho interpretato come un’affermazione chiara da musicista,ovvero che è la musica che parla per esso e nient’altro.
Sei d’accordo con questa interpretazione o sono fuori strada?
In un certo senso è cosi, tradotto in italiano significa “corde e nient’altro” ed era proprio il voler affidare alla sola chitarra un intero messaggio musicale, per cui in qualche modo il tuo ragionamento ci può stare.
C’è qualche tipo di musica diversa da quella che suoni di solito,che vorresti affrontare in futuro?E ci sono degli artisti con cui ti piacerebbe collaborare?
Io ascolto volentieri tutti i generi musicali, pertanto potrà capitare di affrontare in futuro un impegno con altro stile o genere musicale, perché magari stesso una nuova composizione ti suggerisce una
determinata musicalità. Per quanto riguarda eventuali artisti con cui mi piacerebbe collaborare, direi che tolto Paco de Lucia che rappresenta il sogno di tutta la mia vita, per il resto sono davvero tanti gli artisti con cui sarebbe bellissimo poter suonare ed ognuno di questi saprebbe regalarmi emozioni diverse.
Ti ringrazio per la pazienza e la disponibilità…..Di solito come ultima domanda,lascio lo spazio al musicista per dire quello che vuole,quindi anche per te è lo stesso:dì pure quello che ti senti di dire ai nostri lettori e ai tuoi ammiratori.
Sono io che vi ringrazio tanto per questo vostro invito! Spero che la musica trovi sempre più chi la sostenga culturalmente e finanziariamente perché è un mondo che colora la vita di tutti e non si può pensare ad una vita con sempre meno musica, ma invece ad una vita con più musica e dove la stessa possa rientrare fra le tante professioni che ogni addetto ai lavori possa tranquillamente svolgere.
E’ vero che noi artisti siamo sostenuti da una grande passione, ma la sola passione non è che un punto di partenza per poi costruire un sistema veramente straordinario e questo è il mio più grande augurio per tutti gli artisti che come me hanno dedicato e dedicano la propria vita alla musica. Vi lascio con un carissimo abbraccio, grazie ancora a tutti voi e a presto. Claudio