1)La vostra è una band alquanto particolare che fonde sonorità electro e hip hop. Presentatevi ai lettori di Audiofollia, raccontateci il vostro percorso artistico fino a qui.

Masstang nasce come evoluzione del progetto Swordifh. Dopo 10 anni di intensa attività il frontman ha dovuto abbandonare per scelte personali e quindi la band si è trovata ad un bivio… potevamo continuare sulla stessa onda, ma che si stava esaurendo, oppure provare nuove strade. Quindi ecco la scelta di Mari alla Voce, che ci ha permesso non solo di avere più melodia nei brani ma anche di sperimentare coin generi e sonorità diverse.

2)Ci parlate del vostro album “Visioni”? Chi ha curato il songwriting e gli arrangiamenti? Diteci anche come è nato questo progetto e parlate anche della particolare cover.

Visioni è stato completamente scritto e riscritto da noi… dico riscritto perché prima di arrivare alla versione attuale i brani hanno subito un sacco di variazioni di sound. Stavamo cercando qualcosa di fresco e attuale, che si staccasse da tutto il nostro passato e anche dal “piattume” della musica italiana che propone solo indie. Quindi con un sacco di duro lavoro è uscito visioni, che è solo l’inizio di un percorso. Per la cover abbiamo contattato questo illustratore Polacco Mat Zsulik, dopo aver visto alcuni suoi la vori online e lui ci ha donato la sua opera. Volavamo qualcosa di moderno un po oscuro che si legasse con il suono del nome della band e la sua illustrazione era perfetta!

3)E’ appena uscito il vostro nuovo EP dal titolo Remix-1che vede la collaborazione con Atomik e Tags Lozz. Ci parlate del processo creativo che ha portato alla creazione di questo EP dai toni alquanto tetri.

Come tutti i remix ci siamo affidati all’estro creativo di questi due bravissimi producer, e quello che ci è stato proposto ci è subito piacuto quindi da parte nostra c’è stata solo la scelta di CHI, senza contaminare le scelte che poi Lozz e Atomik Tags avrebbero fatto.

4)Masstang punta sicuramente a colmare una sorta di “vuoto” che c’è in Italia riguardo sonorità di ispirazione british. Come vedete la scena italiana indipendente? Con quali artisti indipendenti vorreste collaborare in futuro?

Diciamo che nell’ultimo anno qualcosa di nuovo si è visto, ma è sempre tutto molto filtrato e appiattito… molti artisti hanno sound e testi identici e quasi non si riesce a distinguerli… vorremmo riportare il concetto di band che si sbatte sul palco e non nego che una collaborazione con Caparezza, Samuel, o addirittura Dub Fx sarebbe fantastica.

5)Quanto è importante sperimentare con la musica?

Non lo so, ma credo che la sperimentazione venga spontanea quando si cerca qualcosa, quando tutto quello che c’è intorno non basta, quando ci si sente di scappare da qualcosa che non si vede ma ci accerchia… diventa un bisogno sperimentare per andare a finire su nuovi mondi.

6)Siete la “Best Arezzo Wave Band Marche” per questo anno e avete partecipato alla finale di Arezzo wave. Come vi ha arricchito questa esperienza?

È stato fantastico, abbiamo avuto la fortuna di suonare sul main stage a Milano il sabato sera, quindi non poteva esserci giorno migliore.  Volevamo confrontarci con le altre band per vedere fino a che punto il nostro progetto piò andare e direi che come partenza va benissimo… ora bisogna spingere!!!!

7)Avete suonato come Opening Act ai Bastille. Con chi sognate suonare per il futuro. Su quale palco in particolare avete l’ambizione di arrivare?

Si con i Bastille abbiamo avuto la fortuna di suonare in un palco veramente grande davanti a tanta gente. Ci piacerebbe che fosse un inizio per riuscire a suonare sul palco dei grandi Festival Come l’Home Festival o lo Sherwood giusto per citarne un paio. Dividere il palco con i Prodigy sarebbe gustoso.

Webzine