Riccardo Scaramelli,l’anima dietro al nome Thunderproject,mi ha concesso gentilmente questa intervista via web in cui parla della sua musica. Enjoy!
1/Ciao Riccardo!
Vorrei che iniziassimo parlando proprio di questo “vol.1” e del concept che ruota intorno al disco.
1/Ciao, certo, tutto il progetto ruota attorno al libro intitolato ‘The Land of the Light’ scritto da M.Bandi, e segue i cambiamenti che il personaggio principale affronta nella storia stessa. I brani vengono sviluppati per creare una sorta di preludio o un’introduzione ai dodici capitoli del libro. Il lavoro mantiene sempre un’unica forza conduttrice che collega testi e significati, partendo dalla rivoluzione per scatenare il cambiamento, passando per il proprio destino, fino ad arrivare a fato che stabilizza gli eventi. Tutto in un connubio di scrittura e musica.
2/Oltre al tuo progetto personale,sei anche cantante/chitarrista/tastierista dei Blue Rose:come riesci a conciliare tutte e due le cose?
2/Essendo un progetto comlpetamente solista, riesco ad organizzarmi e a tirare fuori il tempo necessario per tutti e due i progetti. Negli ultimi due mesi, ho dedicato forse più tempo a questo progetto, in quanto era necessario sviluppare qualche promozione per lanciare il lavoro. Poi la maggior parte del mio tempo lo dedico ovviamente ai Bluerose, anche perchè con loro è necessario sviluppare oltre gli l’album anche la parte live. Lavorando full time, comunque bisogna sapersi organizzare, e fissare delle date di scadenza altruimenti si rischia di non combinare niente.
3/Quali sono le tue principali influenze musicali?
3/Le mie principali influenze sono sicuramente l’hard-rock e il metal. Ci sono anche altri generi che ascolto, ma di preciso la mia vena creativa è orientata verso questi due stili. Tra i vari artisti da me sempre ascoltati sicuramente puoi trovare i Van Halen, Judas Priest, Queen e David Bowie, ecco questi sono alla base delle mie influenze musicali. Come dicevo prima, ne ho ascoltati di vario tipo, ma come principale fondamento ho sempre preferito questo stile.
4/Vorrei tornare a parlare del tuo progetto “Thunderproject”….Com’è nato e quando?
4/Il tutto è nato all’inizio dell’estate, quando stavo scrivendo nuovi brani per i ‘Bluerose’. Nel mentre ho riscoperto vari pezzi che avevamo scartato, da qui visto che M.Bandi stavo già scrivendo il libro ‘The Land of the Light’, abbiamo deciso di commistionare le due cose e riscrivere qualche testo in maniera da seguire le vicende del libro. La nostra decisione e stata quella di usare i brani dell’album come introduzione ad ogni capitolo del libro stesso. In questa maniera è nata la volonta di pubblicare le due cose assieme e renderlo un concept unico.
5/E adesso mi piacerebbe tornare un po’ indietro e che raccontassi ai nostri lettori un po’ la tua storia musicale partendo dalle origini…come hai iniziato?
5/Ho iniziato, quando avevo sei o sette anni non mi ricordo bene. Ma mi affascinai al pianoforte, vedendo un mio amico che già da tempo lo suonava, e decisi così anch’io di iniziare qualche lezione. Poi, verso i 14 anni decisi di smettere, non riuscendo a conciliare lo sport con la musica, preferì seguire gli amici continuando solamente nella pallacanestro. Ma, dopo due anni mi ritrovai con un infortunio alle ginocchia, e dovetti smettere ogni attività sportiva per qualche anno. In questo periodo ripresi in mano tutti gli spartiti e ricominciai a suonare. Questa volta però non avendo praticato per molto tempo lo strumento, scoprì una nuova capacità e iniziai non solo a leggere la musica ma anche a scriverla e comporla. Da qui è nato tutto il seguito, formando i primi gruppi, con i quali poi mi affascinai alla chitarra, ed intrapresi anche quel percorso. Mentre qualche anno fà, conobbi ‘Criastano Primosi’ (batterista dei Bluerose), con il quale iniziammo come cover band, per poi decidere di sviluppare il nostro primo progetto che fu ‘Fallen from Heaven’. Per non essere troppo prolisso, potrei dire il resto è storia.
6/Come vedi l’attuale scena musicale italiana?
6/Al momento si trovano vari concerti in diverse zone, ma vedo che stanno sempre più diminuendo i luoghi dove poter esibirsi e diventa difficile potersi organizzare a dovere. Poi per quanto riguarda l’aspetto musicale, devo dire che in Italia possiamo vantare moltissime bands anche di grande spessore e livello, sempre in crescita. Quindi credo possiamo essere molto fieri del nostro panorama musicale, in tutti i campi.
7/Oltre a Thunderproject e ai Blue Rose,hai altri side-projects al momento?
7/Al momento no, cerco di sfruttare al meglio questi due progetti, forse in età avanzata qualcosa di nuova salterà sicuramente fuori. Nel frattempo però cerco di sviluppare la neonata etichetta con la quale stiamo portando avanti il Thunderproject e altri artisti. Ci stiamo appunto organizzando per nuovi tipi di produzioni anche non musicali. Nella speranza di crescere lungo il nostro percorso.
8/Qual’è il brano di “vol.1”che reputi più rappresentativo?
8/Sicuramente è ‘The Land of the Light’, è proprio lo stile musicale che preferisco e si amalgama perfettamente con tutta la storia e il concept dell’album. Nel suo significato si può trarre proprio un sunto di tutta la storia, e credo incorpori in sè, lo spitito e l’anima di tutto il lavoro.
9/Grazie per la pazienza e disponibilità,quest’ultimo spazio è tuo;dì quello che vuoi ai nostri lettori!
9/Grazie a te, quello che posso aggiungere è di seguirci e supportate la nostra musica anche con un semplice ascolto: