1) E’ uscito il video/singolo di “Abreaction”. Potete presentarlo ai nostri
lettori? Raccontateci tutto…

Marco:
Il singolo e il video servono per rilanciare il progetto “Limbo Neutrale”, un
progetto multimediale basato su un romanzo che ho pubblicato (e potete
trovare sul sito in download gratuito), che narra le vicende di un musicista
rock mio omonimo, il quale, in un presente ucronico, a causa di un
complotto, finisce un un’altra dimensione. A breve uscirà il seguito, che
narrerà la vicenda di un gruppo di ragazzini stanchi di vivere in un terribile
mondo post apocalittico che troveranno riscatto nella musica. I brani che sto
scrivendo sono ispirati al mood di questi romanzi e ne costituiscono un’ideale
colonna sonora.
2) Che tecnica di registrazione è stata usata?
Marco: Il brano è completamente auto-prodotto. Su una mia provinatura,
Sofia ha pre-registrato delle voci guida, poi abbiamo arrangiato la batteria
facendo suonare a Riccardo una batteria elettronica, per poi perfezionare i
takes in editing attraverso il MIDI in ogni singolo colpo, ma lasciando un po’
di umanizzazione come si fa in genere per le produzioni metal. Il basso e le
chitarre sono stati registrati utilizzando una pedaliera Helix con simulazioni
di ampli MESA per il basso, Marshall e Line 6 per chitarra e con la Variax
(chitarra sempre della Line 6) ho scelto un modello telecaster e un modello
Gibson Les Paul in diretta in analogico in un mixer digitale della Behringer
(XR18) che funge anche da scheda audio. Il tutto è stato mixato con Pro
Tools su tracce separate e compressione parallela usando svariati plug-in, tra
i quali un interessantissimo plug-in per la simulazione di distorsione
analogica che mi ha consigliato un amico produttore (il Saturn della
Fabfilter), veramente bello ed efficace. Sofia ha usato un Neumann U87AI
ed un pre Focusrite diretta nel banco.
Il mastering è stato fatto su traccia stereo con Ozone 8 ed i samples con
librerie della Native Instrument. Ho mandato il provino ad alcuni amici
competenti e l’ascoltato su molti dispositivi tra i quali la Panda di Elisa,
che è sempre un ottimo riferimento! Il mix finale è una media delle
impressioni ricevute. Credo che al giorno d’oggi si possa fare veramente
molto con poco, alla faccia di chi investe migliaia di euro con risultati alle
volte nemmeno convincenti. Il video è stato girato in una giornata nella
cantina di After Life Music Dimension, costruendoci da soli il set,
insonorizzando una batteria economica, utilizzando un basso Fender che un
mia amico bassista stava sistemando, la mia Telecaster postapocalittica che
ho artigianalmente invecchiato, amplificatori dimenticati in cantina e molto
materiale di scarto del magazzino, le fascette e le catene le ho comprate dal
ferramenta e non erano proprio fissate bene (lo potete notare dalle scene post
credits), per le luci abbiamo montato due piantane con 4 par led l’una e due
tagli laterali (luci che usiamo normalmente negli spettacoli live), Davide
Pagliano ha creato al momento una illuminazione semplice e da concerto
comandandole a mano ed Elisa Collimedaglia ha filmato con la sua reflex
(Nikon D750) e due obiettivi (un 28/70 e un 50 mm) facendoci fare svariati
playback per poi montarli insieme alle scene di Sofia che sono state girate
alla fine illuminata solo con un par bianco. In poche parole abbiamo fatto
tutto da soli grazie alle attrezzature della nostra associazione culturale
( www.after-life.it ) insieme a Elisa e Davide, credo questo possa essere un
giusto compromesso per una band indipendente, non condivido la follia di
investire migliaia di euro e darli in mano a sedicenti produttori che poi non ti
fanno arrivare da nessuna parte. Meglio fare da soli, almeno ci si diverte un
sacco, si hanno aneddoti da raccontare e si passa del tempo insieme a fare
team building. Un artista dovrebbe essere anche questo: un po’ di follia
mescolata a creatività artigianale.
3)Perché incatenati? Che significato hanno le catene?
Sofia: In realtà non penso ci sia stata una fonte d’ispirazione precisa. L’idea
era di realizzare un video che potesse essere ricondotto ad un live, ma dai
tratti grotteschi e dallo stile registico e scenografico riconducibile ad un
videoclip hard rock anni ’80. Un riferimento si potrebbe trovare nello stile
dei videoclip di Alice Cooper o di “Warriors Of The World” dei Manowar.
Le catene possono simboleggiare lo stato di coloro che subiscono gli effetti
dell’abreazione. È come una prigione per i ricordi, che non riescono ad uscire
perché bloccati dall’uomo che non li vuole ricordare, ma che riaffiorano in un
modo o nell’altro, anche se per pochi secondi, o una prigione per l’uomo
stesso, che non si sentirà mai libero perché le sue esperienze sono le catene,
ma è lui ad avere la chiave e non è in grado di usarla.
4)Una domanda per la lead vocalist Sofia Bonardi. Hai seguito scuole di
canto o sei autodidatta?

Sofia: Le mie conoscenze sono dovute sia a corsi di formazione che ad un
apprendimento come autodidatta. Ho sempre avuto a che fare con il canto
nella mia vita, ma cominciai a seguire delle lezioni solo all’età di 13 anni. Ho
preferito aspettare il primo “cambio di voce”. Negli anni ho cambiato
insegnante due volte. La mia vocal coach attuale, Serena Penzo, è un’esperta
nel metodo Vocal Power, incentrato sul concetto di manipolare la voce stessa
per adattarsi alle specifiche esigenze interpretative. Tuttavia tecniche più
legate al canto metal sono frutto dell’apprendimento individuale poiché
dipendono molto di più dalle caratteristiche vocali del singolo individuo e
quindi non esiste una tecnica universale per cose come, ad esempio, Scream e
Growl.
5)Ci sono altri video in cantiere?
Marco: Sì certo, ce ne saranno per ogni canzone futura sia di Limbo, sia di
Marco Germani, ormai si deve pensare che il web ha queste esigenze: se non
hai un video nessuno ti ascolta, perché la gente ha in mano uno smartphone e
vuole “vedere” e sentire. È cambiato il media, quindi punteremo molto su
video auto-prodotti un po’ strani. Con il supporto di Elisa e Davide penso si
possano fare cose carine e dare un senso al progetto mantenendo i costi e
divertendosi insieme.
6)Quali sono gli obbiettivi che vi siete prefissati e quali pensate di aver
raggiunto?
Diego e Riccardo: Gli obiettivi che abbiamo raggiunto per questo progetto
sono sicuramente l’uscita del singolo, la realizzazione del relativo video, le
prime esibizioni live per la promozione della band e il photobook. Ci siamo
prefissati di arrivare a realizzare un intero album musicale e speriamo di
riuscire ad ottenere molte date di musica dal vivo.
7)Una domanda per Marco Germani che già conosciamo su Audiofollia.
Come definisci il tuo rapporto con la chitarra?
Marco: Nasco chitarrista e musicista classico per poi passare al rock, al metal
e alle tribute band. Credo di aver suonato tutti gli stili possibili sul mio
strumento che reputo sia il più versatile al mondo avendo enormi potenzialità
ritmiche, melodiche e armoniche, altre che sonore se parliamo dello

strumento elettrico. Anche se penso che la chitarra elettrica sia
fondamentalmente nata negli anni ’60 e poi migliorata, ma di fatto la sua
natura sia da ricercare nella manipolazione sonora, anche se mi piace molto
suonare lo strumento acustico. La chitarra è sempre stata un’ottima
compagna per tutta la mia vita, credo che ognuna della mia collezione mi
porti in una direzione diversa, un pochino come se avesse un’anima ed un
carattere, capisco perché i chitarristi famosi le collezionino e nel mio piccolo
le osservo ogni giorno e aspetto che mi “parlino”. Quando passo del tempo
senza suonare mi manca qualcosa, se vedo una chitarra mi viene voglia di
prenderla e suonarci qualcosa, è un istinto primordiale. Per la composizione
armonica però preferisco la tastiera perché mi permette di capire meglio gli
intervalli e le tonalità, essendo nata per definire il sistema temperato.
Penso che ogni autore debba saper suonare chitarra, percussioni e pianoforte
oltre a un saper un pochino cantare, io amo molto anche il basso, che è il
fratello grande della chitarra, ma mi stanco le dita più facilmente perché non
sono allenato alla tensione delle corde.
8)Per concludere, dove possiamo trovare la vostra musica e le vostre info?
Marco:
Sui siti:
marcogermani.com
limboneutrale.it
e tutti i social di riferimento
molti sono anche distribuiti sui portali digitali, ma social e siti hanno sempre
le novità in anteprima, in generale per ogni media mettiamo dei link a tutto il
resto quindi non dovrebbe essere complicato trovare materiale, in qualsiasi
caso scrivete pure a limboneutrale@gmail.com .
Grazie per lo spazio riservatoci e per la volontà di promuovere la musica
indipendente, è un’ottima opportunità per noi musicisti.

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