KARMAMOI”Odd trip(Crisalide edizioni)”
I Karmamoi sono una band romana nata nel 2008;dopo un primo,omonimo album di due anni fa ed un EP,adesso il gruppo torna sulla scena con questo nuovo”Odd trip”.
Il sound della band è interessante e molto vario:è come se il gruppo volesse reinventare il progressive rock,ma alla sua inedita e personale maniera,mescolandolo ad altre influenze(psichedelia,hard ecc.)con un risultato”nuovo”e caleidoscopico.
Un’altra delle caratteristiche salienti della band è la bella voce di Serena Ciacci;ma gli altri musicisti sono altrettanto strepitosi e sono:Fabio Tempesta e Alex Massari alle Chitarre,Alessandro Cefalì al basso e Daniele Giovannoni alla batteria…
“Odd trip”è il loro primo lavoro interamente cantato in inglese,e tenendo fede all’attitudine”progressiva”,è un concept album affascinante e godibile(si parla di storie personali riguardanti il gruppo stesso,e sono in qualche modo legate insieme,quindi)….
Dopo un’introduzione velatamente psichedelica,con accenni di”space blues”(“Oxygen”),siamo subito travolti dall’energia di”If”,introdotta da un riff in chiave stoner metal,che è un macigno sonoro potentissimo;subito dopo,però,appena entra la voce di Serena ci troviamo catapultati in un’atmosfera più eterea e complessa,affascinante e sottilmente maestosa….ed il finale ritorna sui sentieri heavy iniziali.
“Labyrinth”è il primo singolo estratto(e potete scaricarlo gratuitamente qua:http://karmamoi.bandcamp.com/ )ed è anche un videoclip molto suggestivo e particolare(http://www.karmamoi.it/video.php); Serena dà sfoggio delle sue ottime doti vocali,personali e melodiche,sopra un tappeto musicale darkeggiante,che si rivela in tutto il suo splendore prog nella seconda parte,coi suoi cambi di tempo ed atmosfera…ed il bello della band è anche questo,nel saper creare partiture che anche quando sono più difficili non sembrano esserlo,per il merito della loro estrema scorrevolezza(difatti la forma “canzone”non viene mai meno).
Il mood ombroso del precedente pezzo viene ulteriormente elaborato e sviluppato su”If I think of the sea”,aperto da rarefatti reverse di chitarra;il brano è una bellissima ballata chiaroscura,avvolta da una melodia struggente(“doppiata”dagli arpeggi delle chitarre)che Serena canta con estrema bravura e convinzione.
Ed il gruppo mescola in maniera originale varie influenze,in un vago sentore da”colonna sonora”(Fanno capolino perfino delle chitarre quasi “Morriconiane”in alcuni punti della canzone);il crescendo finale è da antologia,e sembra riportarci agli anni ’70,rivisti però in un’ottica moderna e”notturna”.
Dopo un breve intermezzo dal sapore”spaziale”(“Oxygen 2”,che si riallaccia all’intro del disco),veniamo avvolti dalla magia di”Samvega”,una traccia strumentale molto elaborata e complessa:è una visione moderna della psichedelia che alterna momenti delicati ed arpeggiati(chitarra e basso in primo piano nell’introduzione) a parti più robuste e possenti(e si sviluppa nella parte centrale quel flavour orientaleggiante che faceva capolino sul frammento precedente).
“Yours”è un brano più graffiante,e ritorna la voce di Serena al centro dell’attenzione:la struttura è insolita,seppur su sentieri di hard-prog,mentre il ritornello presenta una parte melodica decisamente emozionante(da brivido il cantato!) e che svela un’inedita anima”funkeggiante”e sincopata.(Ma l’alternanza delle dinamiche fa sì che ci si trovi d’improvviso catapultati in sentieri ora ariosi,ora in preda a virtuosismi eccellenti,ma mai fini a sé stessi).
La title-track è moderna,ed è una visione del prog in salsa”alternativa”;liquide le chitarre,complessa ed articolata la sezione ritmica,mentre Serena dà sfoggio della sua versatilità,esibendo toni dapprima più riflessivi e scuri,e poi via via più melodici e struggenti….forse il più bel brano del disco a mio avviso(ma la scelta è ardua,data la perfezione della band,e tutti i pezzi sono belli e degni di nota),avvincente e al passo coi tempi,senza leziosità o forzature,una bella”lezione”di progressive moderno,originale e creativo,un po’ il sunto di tutte le anime dell’album(e a metà brano appaiono pure delle”andature”oniriche,solcate da un bell’assolo chitarristico,efficace e meditabondo).
Dopo un altro piccolo frammento che fa da ponte(la terza parte di”Oxygen”),ci troviamo di fronte ai fascinosi sentieri strumentali di “5+”,puro progressive metal ai confini con una fusion moderna e contornato da lievi sfumature elettroniche(ma mai invadenti).
C’è spazio anche per una ballata introspettiva,”Last days”ed il cantato commuove,provocando brividi…è il momento più intimista del disco( e quello con il lato più”pop”se vogliamo,nel senso”nobile”del termine),un brano molto struggente e morbido che emoziona ascolto dopo ascolto.
La traccia che chiude il disco si chiama”Aria”,ed è dedicata alla bambina di Serena,nata durante le registrazioni di questo disco;si ritorna su sentimenti”progressivi”moderni,con un’atmosfera chiaroscura,anticipata da una breve introduzione”electro”….una nuova via per il progressive rock dicevamo,e non siamo certo lontani dalla realtà…..
Difatti questi Karmamoi sono una band da tenere d’occhio e una delle poche che ha capito veramente cosa significhi essere”progressivi”nel 2013: e loro la sfida l’hanno vinta,mescolando vari generi tra di loro,con coerenza e senza perdere di vista il contenuto né la forma.
Hanno dalla loro parte una bravissima cantante ed altrettanti ottimi musicisti;ed in più,cosa non da trascurare,i Karmamoi sanno scrivere veramente ed hanno un eccellente gusto anche negli arrangiamenti!
Quindi….il prog di oggi non è solo tecnica,ma anche emozioni,e i Karmamoi lo stanno dimostrando giorno dopo giorno….ma la parola”prog”è puramente riduttiva per la band,perchè la loro musica è un”crossover totale”in cui si incrociano vari tipi di musica rock(e non solo)in un connubio colorato e talmente nuovo che le definizioni sfuggono…possiamo dire tranquillamente che questo gruppo ha un suo sound definito e già maturo,piacevole e tecnico,ma allo stesso tempo godibile ed originale,senza essere pedante.
Quindi complimenti ancora….auguro un futuro roseo a questa band,e sono sicuro che questi ragazzi sono già sulla strada giusta per il giusto riconoscimento,sia in patria che all’estero….davvero complimentoni!