A cura di Marco Baricci

La mediocrità della vita, il modificarsi passando da un lavoro mediocre ad un altro,
da una relazione priva d’amore ad un’altra, spostandosi da un appartamento
fatiscente con coinquilini e padroni di casa degni di uno zoo all’altro. Senza stabilità,
senza opportunità, rinunciando ai sogni, mettendo da parte i desideri: vivendo
un’esistenza vuota e monotona, smettendo di credere nel domani.
Roberto Addeo torna in libreria dopo il suo esordio con Perdute Sinfonie, con un
romanzo semi autobiografico, La luna allo zoo. Un romanzo nuovo, ricco della
consapevolezza dell’autore stesso, di un pezzo della sua stessa vita, privo di limiti
contenutistici che potrebbero intralciare il libero dipanarsi della trama, dello stile
della narrazione, il tutto condito da quel velo di fantasia che rende più autentica la
stesura della storia. Roberto Addeo pone l’accento sul realismo della vita, sulle due
facce della medaglia presenti in ogni città che separa due realtà vicine quanto lontane
tra loro, che si basa su un concetto centenario: il privilegio della nascita dove alcuni
riescono ad ottenere il successo e la tranquillità economica senza alcuna fatica,
mentre altri combattono tutta la vita per non giungere a nulla, per continuare ad
arrabattare una piccola fetta di dignità.
Cerca di fotografare un angolo di vita reale, lontano dalla tranquilla vita delle
famiglie agiate bolognesi che possono permettersi ben più di una vacanza all’anno,
dei giovani con titolo e carriera davanti, che non si preoccupano di arrivare a fine
mese, degli studenti mantenuti dalle famiglie; punta ad una realtà diversa, a quella
delle persone che riescono ad arrivare a stento alla fine del mese e solo grazie a
parecchi sacrifici, a fatiscenti case nei quartieri popolari abitate da persone poco
raccomandabili che, più che appartamenti, sembrano delle topaie, in quartieri dove è
più facile vedere uno spacciatore che vende l’ennesima dose che un bambino giocare
al giardinetto. Cerca di trascrivere il linguaggio da strada, di portare lo stile della
narrazione su un piano più crudo e veritiero, senza cadere nel banale. E l’atmosfera
della Bologna nel pieno della crisi economica italiana che lega il tutto con maestria,
atmosfere frutto dell’esperienza dell’autore e della città stessa.
Osserviamo il protagonista vivere la sua esistenza tra una mediocrità e un'altra, in
una vita che non altro che un lento susseguirsi di modifiche ma senza alcun
cambiamento; e la paura che lega il tutto, la paura che attanaglia il petto e che

permette all’uomo di osservare un mondo viziato e marcescente con una complicità
indiretta da parte del lettore stesso.

Genere: Narrativa
Casa Editrice: Il Seme Bianco
Collana: Magnolia
Pagine: 100
Codice ISBN: 978-8885452374

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