SPRAINED COOKIES “Drifted on an oaken mirror” (29 records)
Gli Sprained Cookies sono un una band dedita ad una psichedelia moderna;dopo la pubblicazione di un primo EP nel 2011 e dopo svariate date in giro per l’Italia,oggi il gruppo arriva al vero e proprio esordio a lunga durata,questo di cui vi parlerò (la band è formata dai “fondatori” Cecilia Frusciante e Corrado Maria De Santis-rispettivamente voce e chitarra-ai quali si sono poi uniti Lorenzo Mancini al basso e Simone Scifoni alla batteria,come collaboratori).
“Drifted on an oaken mirror” è un album evocativo (uscirà questo venerdì 9 maggio),che suggerisce visioni fin dalle prime note di “Mental Room”,la prima traccia:atmosfera onirica,in bilico tra avvolgenti chiaroscuri,con al centro la bella e particolarissima voce di Cecilia.
Ed il gioco continuo di luci ed ombre si alterna su “Music sucks”,tagliente fin dal titolo:il mood è leggermente più aggressivo,ma non troppo;l’atmosfera da “sogno” non viene abbandonata,ma diventa improvvisamente più acida,più decisa…con folli chitarre dall’attitudine rock&roll in evidenza-ma con un tocco di oscurità-e dalla foga quasi punk!
“The best weapon” è un brano accattivante,che gioca tutto sui contrasti:ad una melodia dal sapore sixties (complice anche un organo vintage sullo sfondo),fanno da contraltare tesi cambi di tempo inaspettati ed elementi “di disturbo” ( i contrasti sono un’altra caratteristica fondamentale del gruppo);c’è anche una ripresa del brano subito dopo,che in realtà è come se fosse una canzone completamente diversa…e difatti lo è,con le sue armonie sognanti e decisamente psichedeliche.
“Phycity” ha un’atmosfera malinconica e darkeggiante,quasi cinematografica,ma sempre alla maniera personalissima del gruppo:la voce si rende protagonista di una melodia indimenticabile,mentre le chitarre disegnano scenari cangianti e misteriosi;su sentieri simili agisce anche la successiva “Orchids pyre”,sempre con un tocco di “vintage onirico” sullo sfondo.
“Two strings” è avvolta da (o)scuro candore,quasi una visione noir di certe ballate “sixties” (anche questa farebbe la sua figura in una colonna sonora);”Despicable” torna su sentieri garage R&R,che mescolano passato,presente e futuro,con la voce di Cecilia che somiglia ad una sorta di Grace Slick dei nostri giorni (in grande spolvero le chitarre).
“Lonely are the brave” è un altro brano che schiaccia i “tasti giusti”:molto americano,è una lieve cavalcata ombrosa (qualche rimando agli anni ’60 c’è sempre,ma rivisto sotto un’ottica scura);”Lysergic” già spiega molte cose fin dal titolo,ed è difatti una ballata psichedelica,visionaria al punto giusto (la voce è bellissima come la stessa musica).
“Until your hands” è un altro tassello morbido,più diretto dei precedenti episodi,ma non meno affascinante;il finale è un brano più sperimentale (“uo53 that’s me dazzlin’”),in cui fa capolino un po’ di lieve elettronica e chiude apparentemente il disco in maniera insolita.
Sì,avete letto bene:”apparentemente”,perchè c’è spazio anche per due bonus tracks,due cover tratte dal repertorio dei Brian Jonestown massacre,”Crushed” e “Anemone”,rilette in maniera personale e con tanto psichedelico ardore (e non è un caso,perchè anche gli “originali” si sono nutriti a pane e psichedelia,come ben sappiamo!).
Un ottimo album dunque,che dimostra come la psichedelia sia viva e vegeta,e che possa sempre dare spunti anche a nuovi musicisti:e gli Sprained Cookies sanno il fatto loro,suonano e compongono benissimo,creando un’atmosfera unica e stupefacente,meravigliosamente colorata,anche quando i tratti sono più “scuri”…e difatti l’album è un trip-come dicevo poco fa-tra luce ed ombra,un viaggio interiore decisamente affascinante.
Dategli davvero una chance,questi ragazzi se la meritano ampiamente!