A CURA DI FRANCESCO LENZI
ROBI ZONCA “To fill my soul” (Apem records)
Riassumere in poche parole la vita artistica di Robi Zonca non è facile:ma per semplificare,dirò che è una vita vissuta all’insegna della passione per il blues (l’elenco dei personaggi per cui Robi ha suonato come sessionmen è sterminato,e non solo nell’ambito di questa musica).
Il noto cantante/chitarrista/compositore è al suo sesto album da solista ed è accompagnato in questa nuova avventura da Antonello Aguzzi (tastiere),Paolo Legramandi (basso e cori),Nik Carraro (chitarra e cori) ,Teo Marchese (batteria),Cesare Nolli (chitarra,batteria) e Federico Duende (percussioni)….L’album in questione è stato prodotto dagli stessi Robi,Legramandi e Janto (ovvero Antonello):tutti i suoni,le decisioni,gli arrangiamenti che sentirete su “To fill my soul” spettano a loro tre,e a nessun’altro!
“Sick and tired” apre il disco ed è un potente rock-blues dal cuore “a stelle e strisce” (ma senza dimenticare la melodia),in cui la chitarra è poderosa e la voce grintosa;un ottimo inizio,che anticipa il contenuto del disco in maniera notevole,indagando sulla sfera personale in maniera inedita.
La title-track arriva subito dopo ed è un brano dall’appeal radiofonico,ed al tempo stesso molto elegante e raffinato:il mood è più vicino al soft rock di matrice anni ’70,ovviamente rivisto però con la sensibilità artistrica di Robi;anche “This ol’heart” segue questo percorso,anche se la chitarra è maggiormente intrisa di memorie blues (la melodia vocale è una vera meraviglia).
Con “You make me feel so happy” torniamo su sentieri più corposi,ispirati dalla black music dei sixties (e con una chitarra molto Claptoniana) ma sempre senza perdere di vista una certa orecchiabilità di fondo;”Julia” è una riuscitissima lovesong in cui ritorna l’animo blues,trattato con la consueta eleganza che contraddistingue lo stile di Zonca.
“Anytime anywhere anyway” è un’altra traccia irresistibile,con una sezione ritmica leggermente funkeggiante:il mood rimane ampiamente solare,perfetta colonna sonora per una vacanza o per uno spensierato viaggio in macchina.
“Hammers” è puro rock-blues,con qualche reminiscenza vagamente country nell’andatura (e dal flavour sempre molto americano);subito dopo arriva una riuscitissima cover di Bob Dylan,”Tonight I’ll be staying here with you”,che mi riporta in mente,stilisticamente, la versione che ne diede il Jeff Beck Group tantissimi anni fa (ma al tempo stesso,la versione di Robi è chiaramente molto personale,eseguita con un tocco quasi soulful-anche vocale,s’intende).
E così il disco scorre via piacevolmente e siamo arrivati alle tracce conclusive:”I like it my way”,una sorta di funk-blues che mescola insieme varie influenze musicali (bellissimo il solo ad opera di Nik Carraro,molto arioso e catchy);”Red dress blues” è la traccia conclusiva,uno strumentale in cui Robi dà sfoggio della sua tecnica….Naturalmente è un blues suadente e ben strutturato,notturno e riflessivo,in cui l’autore sfoga la sua creatività alla chitarra (e c’è anche ampio spazio all’improvvisazione:non è un caso che sia il brano più lungo del disco,in cui le 6 corde di Robi e Cesare Nolli dialogano incessantemente,in un’atmosfera quasi psichedelica).
Un bellissimo ed onesto album che trasuda-come dicevo nell’introduzione-sincera passione per la musica:l’incredibile classe del nostro,oltre che la sua maestrìa,fanno naturalmente il resto,ma c’è anche una notevole cura negli arrangiamenti e nelle melodie,che caratterizzano l’album:questo è un particolare da non sottovalutare ma che al contrario,potrebbe interessare non solo i fan del rock-blues,ma in generale tutti gli amanti della buona musica,anche quelli che di solito ascoltano altre cose.
PS:
Complimenti davvero Robi,rock on.