SABU’ E LA VIGILIA
“Logica egoistica”
Sabù è un nuovo cantautore che dopo innumerevoli esperienze in studio e sui palchi di mezza italia,arriva oggi al suo secondo lavoro”ufficiale”.
Ma non si tratta di un semplice lavoro”solista”,in quanto c’è una vera rock band ad accompagnare il nostro:e ciò si sente,data l’energia enorme che viene sprigionata dai solchi di questo disco.
Fin dall’introduzione,i 40 potenti secondi di “Logica imperfezione”si ha l’impressione che questo non sia un disco come tanti;”l’uomo si uniforma bene a tutto questo progresso nella perfetta imperfezione”declama Sabù con voce filtrata ed è un perfetto antipasto di quello che succederà tra poco….
La title-track arriva subito dopo ,con il suo possente alternative rock dal sapore dark;una riflessione sulla nostra alienante società e su come il potere possa avere effetti devastanti,specie se in mano alla persona sbagliata(“Il perdente resta fermo senza niente/questa condizione è dura da accettare/facilmente poi si agisce senza pensare/l’odio che non viene fuori,fa pure male”)…ed il testo comunque ha anche più chiavi di lettura,essendo una riflessione personale sulle debolezze dell’ego.
“Deviato”è un altro pezzo che,con ironia celata,punta il dito sulla vacuità dei social network e sui finti modelli che ci propinano in tv(“sono proprio tutto deviato/sono frutto di quello che mi hai dato/sono figlio della finzione/di quello che io vedo in televisione/sono un prodotto perfetto/io sto zitto,ho un numero sopra il petto/però a volte son difettoso/quando penso troppo e sono curioso”);in pratica una canzone che stupendamente e senza tanti giri di parole,parla del momento storico che stiamo vivendo,fatto di prodotti ben confezionati e”usa e getta”:e per prodotto,non intendo solo il puro e nocivo marketing,ma anche la fine della personalità dell’individuo….musicalmente è un rock ombroso ma potente,moderno e accattivante quanto basta,perfetto per essere eseguito in concerto.
“Ci deve essere”è un brano più disteso e sofisticato,più melodico,un perfetto”singolo”:i sogni e le speranze non devono mai morire,anzi devono essere alimentati e a volte possono modificare la realtà in meglio,anche quando siamo disillusi(“ci deve essere qualche cosa oltre di me/che mi fa vivere ancora senza una meta e anche se/non credi tu/vola il tempo e forse che di più/e anche se non cerchi più/di nascosto aspetti ancora tu”)…..
Il mood rilassato è ancora più evidente in “E’ un attimo”,un ottima ballata che mi ricorda i Negrita di “radio zombie”;è la descrizione dell’amore,come energia da cui nasce tutto….e come dare torto a Sabù?(emblematiche le liriche:“questo silenzio sa di un immenso/forse siamo nati per vivere solo/di ciò che non vedi/di quello che provi/ed è bellissimO”).
Anche questa non mi stupirebbe se divenisse una hit di successo,dato che è estremamente”orecchiabile”e fresca,una rock ballad con tutti i crismi,irresistibile e pure con grosso potenziale radiofonico.
“L’essenza”presenta una intro con dei reverse velatamente psichedelici,per poi svilupparsi in una pop song influenzata da sonorità anni ’80,eppure allo stesso tempo”moderna”e contemporanea;il testo è stato ispirato da un verso del”piccolo principe”Di Saint-Exupèry ed è uno dei più ricercati e complessi del disco,carico com’è di introspezione,eppure “diretto”allo stesso tempo(“io sono l’amore,il sesso,il dolore,la felicità,il rancore/io sono invisibile,forse proprio perchè sono l’essenza in te(…)se il cielo è grande,il tuo amore di più”).
Molto suggestivo come pezzo,e la melodia non manca mai,anzi,è sempre al servizio della canzone stessa.
Milano è stata descritta in molte canzoni rock ed anche Sabù fa un suo”omaggio” a questa città(lui non a caso vive un po’ lì,e un po’ a Palermo);il suo brano si chiama”Dove sarà”ed è stato scritto in metropolitana….Milano viene descritta con le sue contraddizioni,tra paure e speranza(“Su,stringimi,prima che il business ci soffochi/Stringimi,prima che sia questa Milano a portarci via,questa Milano a strapparci via”).
Musicalmente siamo sempre dalle parti di un rock arioso,radiofonico e assolutamente”catchy”,con chitarre al limite del metal melodico nel finale.
“Trinacria revolution”è pura attitudine R&R,col suo testo rivolto all’infame politico di turno(“quante parole in bocca hai/quante promesse,quanto cazzo ne hai?/la soluzione è semplice/prendere tempo è facile”);un brano sincero e onesto dai risvolti hard che strizza l’occhio agli ultimi Cult(quelli più robusti e meno dark,per intenderci)ed è quello che preferisco del disco;come sempre la band è in gran forma,così come Sabù,perfettamente credibile nelle sue parole,proprio perchè non sono affidate al calcolo,ma alla sincerità e alla cruda verità.
Il finale è un talking che ironizza sul classico tg italiano che mette i numeri alla crisi,prima di riassumere dicendo ”avrei qualcosa da dire/vuoi strumentalizzarmi?/il mio pensiero ti servirà/per fare i voti in tutta la città”:ed anche qua Sabù non ha paura di mettere il dito nella piaga,dicendo con estrema semplicità un’altra cosa che succede spesso ultimamente e che è sugli occhi di tutti(e tutti i giorni),quello del facile”uso”delle persone per risultare simpatico a mò di altri scopi(in questo caso,raccogliere un cieco elettorato”drogato”dalle bugie).
Si cambia nuovamente atmosfera su”oltre il dolore”,una ballata molto introspettiva dai sapori elettro-acustici(ed introdotta dalla pioggia,che riappare nel finale);il testo è poeticamente riflessivo e si sposa perfettamente alla musica,struggente ed evocativa(“Oltre il dolore c’è,oltre l’amore c’è un’altra tua realtà(…)/scivola il pensiero,scivola/tutto è un ostacolo/tutto è un miracolo/tutto fa ruggine/il cuore sgomita sotto ogni verità/e a volte sembra che il cielo ascolti te/ogni tuo brivido,ogni tua lacrima,ogni tua verità”).
Bellissimo il finale in cui le chitarre(di pari passo col testo) si fanno roventi e fanno”viaggiare”,tagliando come lame e facendo sanguinare il cuore,con commovente emozione…..
Con”lontano”ci avviciniamo al finale del disco;è un brano notturno,sempre più votato all’introspezione (“lontano,lì dove il sogno non teme il giorno/lontano,lì dove il sogno non conosce giorno/dove ogni sogno non ha mai ritorno”);un mood ombroso,con iniziali parti quasi ambient amplificate dalle tastiere e dai reverse che fanno capolino qua e là,tra le chitarre acustiche.
E’ la personalità che è messa a nudo come non mai(“riesco qui ad essere ciò che sono/fiume di brividi,forse nemmeno buono/un pazzo che vede ciò che non c’è”),in bilico tra disincanto e la propria realtà interiore,il tutto scandito da un’atmosfera sognante dominata dalle 6 corde,sempre rock e al tempo stesso melodiche.
Chiude il cd una bonus track,”cosa resta”dall’indole più pop ed in piacevole contrasto col resto del materiale;una traccia più romantica e anche più vecchia rispetto agli altri pezzi,essendo stata registrata nel 2009.
Il protagonista si interroga su alcune inquietudini esistenziali,riferite sia i a storie finite che ad amicizie che lasciano qualcosa dentro(“ciò che conta resterà con te/un’altra notte se ne andrà/ciò che conta tornerà da te”);la melodia è struggente e accattivante al tempo stesso…..e così,tra arrendevolezza melodica,si spegne il cd.
Davvero un ottimo disco;e sono certo che sentiremo parlare ancora a lungo di Sabù & La Vigilia.
Il suo rock melodico e “diretto”farà molti proseliti e sicuramente si presta molto all’attività live:nell’attesa quindi di vederlo su di un palco,ci riascoltiamo dall’inizio il cd….perchè una volta sentita la sua musica,impossibile ignorarla o non ascoltarla a sfinimento;provare per credere!
Un’altra delle caratteristiche di Sabù è quella di trattare argomenti seri e non banali con onestà,semplicità ed un pizzico di sana poesia rock,senza risultare mai prolisso e mantenendo sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore;lo ripeto,ne sentiremo ancora parlare…..voi nel frattempo recuperate questo disco e lasciatevi rapire da questo viaggio lungo 11 tracce;farete un’ottima scoperta….