FETISH CALAVERAS”avanspettacolo”(Atomic studio,2013)
Oggi vi parleremo di un gruppo che è un’autentica botta di vita:i Fetish Calaveras.
Si tratta di un gruppo dedito ad una “rivisitazione”molto personale del rock&roll classico,che loro stessi definiscono “Swing a’billy”:difatti la loro musica è una mistura efficace,divertente ed ironica di rockabilly e swing,arricchito da aromi e spezie varie.
Ma i Fetish Calaveras non sono dei semplici revivalisti,nonostante il genere strizzi l’occhio ad un modo di suonare che viene direttamente dagli anni ’50,(il rock&roll com’era in origine),oltre che addirittura prima(il jazz,appunto,swingato-ed anche piacevole-è un’altra influenza,tra le tante):infatti,nella loro peculiare proposta musicale,come abbiamo detto ,convivono diverse anime e la personalità del gruppo è ben forte e salda,e il “vintage”diventa assolutamente nuovo,perchè spogliato di qualsiasi retorica,e “vissuto”in maniera del tutto nuova…..e in questi tempi cupi,sentire la gioiosità di una band del genere,è aria pura….anche perchè loro si divertono molto e il divertimento riescono a trasmetterlo anche all’ascoltatore!
Il gruppo nasce nel 2002 e dopo innumerevoli(e importanti)serate su e giù per l’Italia(e dopo vari dischi-album,ep e demo)arriva all’attuale formazione,ovvero:Mr.Corto(voce);Sir Kite(chitarre);Mircus(basso);Pitiful(sax);Dead Meat Mariuoli(organo,piano)e Steve Ray Fruit(batteria)….(e nel cd,ci sono anche degli ospiti importanti della scena alternativa italiana).
“Avanspettacolo”è un divertente concept album:difatti descrive la vita di un impiegato normalissimo,tale Manny,che viene messa piacevolmente a soqquadro da vari amici,personaggi e situazioni.
Veniamo quindi all’analisi del disco.
Dopo i brevi secondi di “6,36”,in cui il protagonista si desta al suono della sveglia(e apprende dalla radio l’arresto dell’amico J.M.),si viene subito catapultati nell’atmosfera calda e fumosa di”Bigga Mouldah”,un rock&roll appunto swingante,in cui convivono Link Wray e Buscaglione.
“Bigga Mouldah”è la hit perfetta(non a caso era già uscita precedentemente come “antipasto” in un EP)che racconta le disavventure di J.M. alle prese con una sexy poliziotta che aveva importunato(ecco perchè era stato arrestato!),un brano vivace che dà l’idea delle infuocate esibizioni live della band.
Ma la musica non si ferma mai ed è la volta di “Valentino”,un brano irresistibile che parla di un becchino(!),un “attore di passaggio”nella storia che stiamo ascoltando:gli improvvisi stop and go e l’organo tipicamente sixties si sposano all’andatura swingante e alla sezione fiati dal sapore mariachi.
(Tutto è al proprio posto,ogni minimo particolare:e questa è la dimostrazione che la lunga gavetta probabilmente è il segreto della maturità del gruppo).
Non c’è un attimo per tirare il fiato perchè anche”Gran Galà”,con le sue dinamiche jazzate è esattamente quello che il titolo promette:un brano dinamico e brillante,intervallato da una favolosa chitarra che pare uscita da una spy story. Impossibile stare fermi ascoltandola,naturalmente sempre col sorriso sulle labbra,nonostante sia una riflessione sulle anime dannate(naturalmente con piglio ironico).
Finale a-la-ragtime,prima di passare a “Il re della rotonda”,un pezzo rock che mescola l’anima vintage a quella più moderna.
“Il re della rotonda”vede Manny,il protagonista,raccontare delle sue memorie (e disavventure) in romagna,durante una serata di ballo:il tutto come sempre condito con sana ironia e divertimento(“Un bel sinistro/contuso il mio languor/la reazione del vecchietto mi cancella/Non c’è ragione,dai,che una stella sia maritata ad uno come lui/che nemmeno riesce a reggere una samba”);dopo la tipica andatura R&R,nel finale si va su influenze sudamericane. Un altro esempio della poliedricità e della maestrìa del gruppo,nel mescolare vari stili in maniera coerente e personale.
E la poliedricità non finisce qui,perchè con”Whiskey Joe”si piomba in un’atmosfera country & western favolosa,un’altra delle mille facce dei Fetish Calaveras:creatività a mille e i tutti i componenti in grande spolvero,per un pezzo spumeggiante dal ritornello a cui è impossibile resistere(“Gira in una danza/Il ghiaccio nel bicchiere ormai/nella testa impazzasi agita e scorrazza al sol”).
Si ritorna allo swing e a ritmi jazzati(ma con puntate nel rock,che arde sempe sotto la superficie) con “MR.Unbelievable”,che racconta di Manny alle prese con il nuovo capo,un tipo arrogante e cinico:ma la musica stempera le disavventure del nostro amico,in un pezzo come sempre frizzante e tutto da ballare( e condito da strepitosi assoli di chitarra e sax).
“Hilmah”è la descrizione di una segretaria aggressiva che viene delineata a suon di rock&roll swingato:come sempre la band è tirata al massimo,con cori memori del doo-wop degli anni ’50(oltre che richiami alle storiche big band jazz,qua e là). “Tina”, musicalmente scorrazza ancora dalle parti dei fities come atmosfera,in questo caso ha l’andatura tipica delle ballad di quel periodo;non sfigurerebbe nella colonna sonora di film come “american graffiti”o “la bamba”,sempre con una certa simpatia di fondo(” O Bionda tra le bionde/ineguagliabile/…ma quanto mi costi,babe???”);difatti,la traccia si presta a più di un’interpretazione…..se la prima sensazione è quella di una canzone d’amore,ad un ascolto più attento,si può capire che in realtà si potrebbe parlare di…..birra(o perlomeno questa è la mia interpretazione!).
Atmosfera alla”Happy days” su “Compraci”,che in realtà è una cover completamente riscritta della famosa”Comprami”Di Viola Valentino(viene citata nel mezzo anche “rock around the clock”di Bill Haley,e non poteva non essere altrimenti):una riscrittura a dir poco geniale,calata pienamente nell’immaginario dei Calaveras.
E non è mai stata così entusiasmante una canzone”invernale”e “natalizia”,così come lo è “Lady Winter”,e la neve non è mai stata così rock & roll! Ascoltare per credere!
Preceduta da una misteriosa telefonata che si spegne dopo pochi secondi,”La sbandata” nell’introduzione fa venire in mente quei rock&roll dei primi anni sessanta dall’atmosfera western(come “Cavalieri del cielo”dei Ramrods o “Apache”degli Shadows),ma è solo un attimo,perchè poi il pezzo si tramuta in un divertentissimo e scanzonato R&R agitato che dura meno di un minuto e mezzo.
Questo per far sì che il protagonista arrivi al finale:finalmente infatti Manny arriva al locale dove si esibirà con la sua band e “Billy Boxe”per l’appunto,è la conclusione,che sa di pub fumosi e di luci soffuse(il nome della canzone mi ha fatto venire in mente il titolo di una canzone dei Clash”Jimmy Jazz”,ma il gioco di rimandi finisce qui,se non per una certa atmosfera da “locale notturno”,perchè il pezzo vive di un’altra,riuscitissima anima”oldie”),e di nuovo è grande jazz,in punta di piedi,a riassumere tutto il “mondo” sonoro della band,in maniera pacata e rilassata. E ci pare proprio di essere là, in quell’immaginario locale(ma sarà davvero immaginario,poi?):jukebox,vecchi dischi,pupe,eccetera,con la delicata batteria suonata con le spazzole,oltre che fiati e piano in primo piano.
Chiude il cd”11:54″,così come era iniziato,con il nostro amico a riposo,dopo la sua giornata incredibile.
Sono rimasto veramente rapito dall’ascolto di questa incredibile band:questi ragazzi hanno veramente i numeri,e sono autori di una musica allegra,spensierata,che spazza via con un sorriso ogni malinconia. I Fetish Calaveras,nonostante il nome possa far pensare a delle tematiche “horror”(ma vengono solo sfiorate nel disco nel testo di”Gran Galà”,in quanto si parla di soprannaturale e di anime defunte,ma è solo una riflessione ironica e scanzonata),sono il perfetto antidoto per questi tempi bui:inoltre sono dei musicisti con i controcoglioni,che meritano tutta la vostra attenzione.
Fidatevi,non ve ne pentirete:con un disco come”avanspettacolo”,il divertimento è assicurato!
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