Salve audiofolli, siete pronti per una nuova avventura musicale?
Come dite? Se non siete delle brutte persone, non ascolterete questo disco dalle piccole casse del vostro portatile oppure dell’Iphone o di qualsiasi altro smartphone, ma spostate quella manopola dell’amplificatore e pompate un po’ di sacrosanto volume. Come dite? Non avete un impianto stereo? Mi deludete, miei cari. Ok, almeno mettete una cuffia decente, non so, oppure, toh…le airpods, almeno. Mettetevi comodi ed iniziate ad ascoltare questo Metamorphosis.
Trattasi di un disco di debutto, un gruppo rock italianissimo, i Chrysarmonia che però canta in inglese. Nasce nel vicino 2017, in Lombardia, formato da Vania Guarini (voce e mente compositrice del progetto), Fabio Chiappella (batteria), Davide Paggiarin (chitarra) e Simone Pampuri (basso). Adesso ciancio alle band…ehm, bando alle ciance, andiamo a spararci dritto in vena questo album dei Chrysarmonia.
Perfect Storm lascia ben sperare, con la pulitissima e grintosa voce di Vania e una ritmica pompata ed energica, dove si unisce pulizia, virtuosismo e paradossalmente minimalismo compositivo: ciò che è articolato, ci appare semplice e disinvolto.
Non so, volete avere un’idea? Fate un cocktail musicale tra i Cranberries e i No doubt.
Comunque verso la fine del brano, ci sono degli acuti da far impallidire molte famose cantantucole.
Piece of My Dreams è il perfetto connubio tra brano intimistico e groove, quattro minuti e mezzo di puro godimento. Terza traccia dal titolo incisivo, Victim, dalla ritmica mai arrendevole e da un’energia degna di nota, con alcuni passaggi cantabilissimi, non mancano assoli di chitarra elettrica e variazioni armoniche, molto suggestivo verso la fine l’alternarsi tra assoli di batteria, assoli di basso, per poi esplodere nuovamente con il leit motiv principale.
Io so chi sono, cioè, volevo dire…I Know Who I Am , penultima traccia dell’album, dove non si molla un attimo, grinta da vendere fino alla fine, ma con sorprese, i brani hanno sempre episodi rilassati, quasi da ballata pop, per poi non smentire la loro natura rock, sanno perfettamente chi sono e lo dimostrano. Per concludere, quasi sei minuti di traccia, è Calm the Fire , mood assolutamente epico…ehy, ma che voce, ragazzi! I cori spaccano troppo, qualcosa tipo Queen e Manowar insieme. Non c’è niente da fare, quando c’è molto da dire, un brano non stanca, può avere qualsiasi durata. Adesso finito l’Ep? Finito troppo presto? Bene, allora riascoltatelo.

Webzine