Recensione di Cecil T.
Finalmente è uscito On The Rhodes, l’ultima fatica del bresciano Vittorio Bianchi, pianista, tastierista, compositore, arrangiatore, didatta, paroliere…ma soprattutto produttore.
Per quest’ultimo lavoro, ha radunato una crew di colleghe/i di varia estrazione musicale creando Lostinwhite, un vero e proprio punto d’incontro di idee, attitudini e stili diversi.
Per chi non lo conoscesse, Vittorio è stato, negli anni Novanta, uno dei maggiori rappresentanti dell’ acid jazz italiano, con i suoi storici Momics.
Ultimamente, diminuita l’attività concertistica, si è concentrato sulla didattica e su lavori in studio.
Ha quindi avuto l’occasione di frequentare generi musicali a lui meno familiari, come il cantautorato raffinato di Maria Ventura (è il produttore del suo Un Filo di Pazzia) o quello nostrano del grande Daniele Gozzetti, arrivando persino in ambienti molto commerciali e di consumo, facendo da sideman a Yuri Magliolo.
E come solo gli artisti sanno fare, ha assorbito lessemi e linguaggi e, attraverso queste maturate esperienze, rivisita il suo territorio preferito, quell’ area del jazz che si mescola con il pop, l’ R&B, la dance, la fusion.
I suoi fans probabilmente si aspettavano un CD un po’ retrò, in stile anni Novanta e invece Vittorio parte dal suo acid jazz e lo modernizza, lo arricchisce, sia dal punto di vista compositivo che sonoro.
E lo fa da produttore, compositore, arrangiatore e musicista, suonando il suo fedele Fender Rhodes, un Mark 1 del 1974.
Undici brani da ascoltare uno dietro l’altro, dove suoni lounge, arrangiamenti curatissimi e rhodes, formano il DNA dell’ opera costituita da: quattro standards jazz, uno brasiliano, un classico del soul e cinque inediti, di cui due in italiano.
E partiamo proprio da questi due esempi riusciti di sonorità black con lingua italiana.
Piccola Canzone, scritta con Dani Goz, è un tipico lento, molto raffinato, l’intro dolce affidata al flugel horn, evoca un paesaggio mediterraneo e prepara il terreno a una linea vocale morbida e misurata.
Bello l’impasto tra le due voci e il loro dialogo con il rhodes di Esseri Liberi, canzone romantica e intima.
Hanno un sapore più pop fusion invece i tre inediti in inglese, dalla “aljarreaudiana” Full Time Lovers, sostenuta da un ottimo duetto e da un bell’assolo di sax, che forse meritava più spazio, passando per Lady S, bel funk, trascinante, ballabile e dai colori newyorkesi, per arrivare a Medea, il brano più pop del disco, dove la voce la fa da padrona.
I tre brani strumentali sono standards da real book e sono collocati all’ inizio, al centro e alla fine del CD. Stella by Starlight e Blue in Green sono eseguite in rhodes solo. Il primo apre e il secondo chiude l’ opera; Bianchi propone solo i temi, armonizzati in modo elegante, molto evansiani.
Maiden Voyage, scelta per celebrare il suo amore per Hancock, è stravolta, ritrasformata in un funk ballabile; ha il pregio di contenere un bell’ assolo di rhodes e di mantenere la tensione per tutta l’ esecuzione. Un po’ deboli gli scambi tra i fiati e la loro interazione con l’accompagnamento.
Anche Brigas Nunca Mais è reinventato in ottica funk e reso sapientemente un po’ aggressivo. Peccato che la linea vocale, un po’ forzata, non sia perfettamente aggiunta all’ accompagnamento e al carattere della rivisitazione.
The Man I Love è invece l’elemento estraneo.
Ascoltato in tenera età grazie ai gusti musicali del padre, Vittorio ha voluto riproporlo, registrando in diretta e lasciando libertà ai musicisti.
Ottima la sezione ritmica e il rhodes apporta gusto e innovazione, ma tema e assoli sembrano ora un po’ costretti e ora, nel caso del synth, fuori luogo.
Proponiamo What’s Going On, classico del soul, come manifesto del CD.
Bellissima l’intro, atmosfere affascinanti e suoni che ci trasportano sulla East Coast; efficace il duetto vocale e l’uso dei tappeti sonori. Peccato anche qui per l’ assolo di synth che è un po’ banale e stona con l’ambiente sonoro creato; magnifico il finale.
Disco da ascoltare e riascoltare, suoni all’ altezza di una produzione newyorkese, arrangiamenti ben curati e di livello, sia nella parte ritmica che in quella formale.
Notevole è l’uso delle voci, ben intrecciate e ben scritte le linee vocali. Vittorio Bianchi sceglie delle vocalità molto pop, che diventano punto di forza in alcuni momenti ma che, dobbiamo ammetterlo, poco si adattano quando il sound si fa più jazz.
Forse i brevi momenti estemporanei non sono all’ altezza della componente scritta: in alcuni passi gli assoli sono un po’ deboli, ma queste sono scelte stilistiche molto personali.
Rimane comunque un bellissimo e piacevolissimo progetto, lo consigliamo e speriamo di non dover aspettare a lungo per ascoltare una nuova produzione.
Complimenti a Vittorio Bianchi, con On The Rhodes dimostra come il jazz sia malleabile, contaminabile, “stravolgibile”. E il suo sforzo acquista un duplice valore, perché creato in un paese dove una certa omologazione (purtroppo presente anche nel jazz) sta limitando l’ azione di chi cerca linguaggi e stili alternativi.
Credits:
Stella By Starlight (theme)
Composer: Victor Young
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes
What’s Going On
Composers: Renaldo Benson / Al Cleveland / Marvin Gaye
Arranger: Vittorio Bianchi
Max Comincini: Drums, shaker, percussions programming
Nicola Anni: Bass
Giovanni Rovati: Guitars
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes, Strings
Jury Magliolo: synth solo
Angelo Peli: alto sax
Anna Di Lena: lead vocals
Gianluca Romiti: lead vocals
Elena Sbalchiero: background vocals
Full Time
Music and Lyrics: Vittorio Bianchi
Arranger: Vittorio Bianchi
Max Comincini: drums
Nicola Anni: bass
Paolo Cavagnini: guitar
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes
Angelo Peli: alto sax
Massimo Guerini: lead vocals
Elena Sbalchiero: lead vocals
Brigas Nunca Mais
Composers: Antonio Carlos Jobim / Vinícius de Moraes
Arranger: Vittorio Bianchi
Max Comincini: Drums, organ, percussions programming
Nicola Anni: bass
Giovanni Rovati: guitars
Paolo Cavagnini: solo guitar
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes
Augusta Trebeschi: lead vocals
Lady S.
Composer: Vittorio Bianchi
Arranger: Vittorio Bianchi
Max Comincini: drums
Bass: Nicola Anni
Guitars: Giovanni Rovati
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes, synth, percussions programming
Angelo Peli: alto sax
Augusta Trebeschi: lead and background vocals
Massimo Guerini: background vocals
Elena Sbalchiero: background vocals
Maiden Voyage
Composer: Herbie Hancock
Arranger: Vittorio Bianchi
Max Comincini: drums
Nicola Anni: bass
Paolo Cavagnini: guitars
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes
Paolo Malacarne: trumpet
Angelo Peli: alto sax
Medea
Composer: Vittorio Bianchi
Arranger: Vittorio Bianchi
Max Comincini: drums, programming
Paola Zadra: bass
Giovanni Rovati: guitars
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes, synth
Augusta Trebeschi: lead vocals
Piccola Canzone
Composer: Vittorio Bianchi
Lyrics: Daniele Gozzetti/Vittorio Bianchi
Arranger: Vittorio Bianchi
Max Comincini: drums, shaker, percussions programming
Nicola Anni: bass
Paolo Cavagnini: guitars
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes, strings
Paolo Malacarne: flugel horn
Gianluca Romiti: lead vocals
Esseri Liberi
Composer: Vittorio Bianchi
Arranger: Vittorio Bianchi
Max Comincini: drums
Nicola Anni: bass
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes, strings programming
Anna Di lena: lead vocals
Augusta Trebeschi: lead vocals
The Man I Love
Composers: George and Ira Gershwin
Arranger: Vittorio Bianchi
Andrea Perini: drums
Roberto Bordiga: double bass
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes
Jury Magliolo: synth
Angelo peli: alto sax
Augusta Trebeschi: lead vocals
Blue in Green (theme)
Composers: Bill Evans/Miles Davis
Vittorio Bianchi: Fender Rhodes
All tracks produced by Vittorio Bianchi
All tracks recorded and mixed by Max Comincini c/o Istituto Artistico Musicale l’Ottava BS Italy
Other Credits
Victoria Leoni: english recording supervisor
Danilo De Carvalho: brazilian portuguese recording supervisor.