Cari audiofolli, ve lo dico subito, tenetevi forti, perché in questo album di sostanza ce n’è tanta.
A partire da 2020 che non scherza di certo. Terribilmente cazzuto e devastante come l’anno che abbiamo, ahinòi, affrontato. Simbolicamente però una grande svolta energica, come a voler trasformare tutto ciò che abbiamo vissuto di negativo in una forma di riscatto, il voler canalizzare tutta la rabbia e l’aria di crisi che ci ha attanagliato in un’energia positiva e vincente. 


Re-legati inizia con virtuosismi chitarristici che subito incollano l’attenzione dello spettatore e dici subito: ma è già finita? Com’è possibile? E poi ti rendi conto che erano solo 47 secondi. C’era tutto ciò che bisognava dire, null’altro. Della stessa tipologia (chitarristica) è Momenti , il brano successivo, ma molto più onirico ed intimo, con l’aggiunta, attenzione, della voce. Finalmente.
Un cantato caldo ed intenso in lingua italiana. Interessanti tutti gli intrecci sia chitarristici che delle tracce vocali. Interessanti e ricercate armonie. 


E ritorniamo all’hard rock di “2020”, questa volta però non un brano solo strumentale, ma anche cantato: Controcorrente che sfoggia la giusta grinta richiesta. Gli assoli si fanno ascoltare edonisticamente parlando, con grande soddisfazione per chi ama questo genere e non solo. Grande finale per questo brano. Le canzoni non sono slegate fra loro, ma hanno un punto d’incontro tra l’intro e l’outro relativamente al brano precedente e successivo. 


Siamo esattamente a metà dell’album e il climax è arrivato, ritmiche ed atmosfera s’incendiano in Invisibile Vampiro, dando estrema credibilità alle tematiche trattate. 


E si continua a giocare con l’immaginazione attraverso Incredibile realtà , un brano nuovamente, totalmente strumentale. Ci piace quest’alternanza che non rende scontati gli accostamenti tra i brani. Un album non tutto strumentale non tutto cantato, cattura il nostro interesse e ci fa proseguire fino alla fine.

Alternando, un altro brano cantato, Niente ha più senso, tra il pop e il rock, forse uno dei più brani più orecchiabili dell’album, anche per via della tematica romantica, per un risultato quasi radiofonico, durata di poco più di tre minuti. Si racconta cantando e l’interpretazione si differenzia moltissimo rispetto ad altri brani più hard rock.

Decisamente gradevole l’intervento della voce femminile nel ritornello e non mancano gli assoli mai scontati che ben si legano al resto dell’arrangiamento. E ritorniamo col mood energico ed esplosivo che ci piace tanto in questo album, Oltre la tempesta (del 2020 trascorso?), ci dà la voglia di riscattarci, di raggiungere i nostri traguardi, andando oltre le macerie, oltre…la tempesta.
“Nella mia voce trovo risposte”, bellissima frase del testo che condensa e rende iconico questo brano, un mantra che tutti i cantanti dovremmo ripeterci ogni giorno.


Di chi è la colpa? ha una struttura decisamente diversa degli altri brani, inizia in maniera scarna: voce, riff di chitarra e voce che si incastrano alla perfezione, per poi partire, in un secondo capitolo del brano, in maniera quasi speed metal, ma con evidentissimi accenni di rock’n roll

Meravigliosa conclusione con Sospeso fra le stelle , un brano che definirei vintage – dream – pop , sonorità tipiche degli anni Settanta. Oltre sette minuti e mezzo per una colonna sonora da brividi.
Deliziosi interventi di mellotron (?) , ma tutto non rimane quasi ambient, si concretizza con un lento rock chitarristico, rimanendo sempre onirico, perfettamente in linea con il titolo della traccia. A tratti pinkfloydiano, con la particolarità del testo in italiano.

Per un attimo ci chiediamo: come sarebbero stati i Pink Floyd se fossero stati italiani? E se avessero collaborato con gli Afterhours? Certi acuti ci ricordano il buon Agnelli pre-talent e il raffinato Diego Mancino. Ad un tratto sorridiamo dolcemente e rendiamo grazie a Franco Giaffreda per queste perle che ci ha regalato dalla prima alla decima traccia. Grazie

Franco Giaffreda - é uscito “Apologia di un destino comune
Franco Giaffreda – é uscito “Apologia di un destino comune

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Franco Giaffreda

APOLOGIA DI UN DESTINO COMUNE

Testi e Musiche: Franco Giaffreda

1) 2020 (2.24) strumentale
Un nuovo anno è iniziato. Tanta è la voglia di fare e di viaggiare così come, da sempre, tante sono

le paure e le incertezze legate alla parola “futuro”.

2) CONTRO CORRENTE (3.30)
Qui si racconta la storia di tre persone, con caratteri e vite diverse ma con in comune il sentirsi

“fuori dal mondo”. I loro nomi? Uno fra i nessuno, Uno dei tanti, Uno tra i pochi .

Hai passato troppo tempo a chiederti se tutto quello che hai fatto è stato vano alzarti ogni mattina aspettando che presto arrivi la sera
e intanto il giorno non c’è più e un senso di vuoto rimane
per quello che ancora non hai dimostrato.

Continuamente contro corrente, senza volerlo Continuamente contro corrente, senza una meta Continuamente contro corrente, nei tuoi pensieri Continuamente contro corrente.

Fuori incontri la gente che non ha più voglia di niente
e tutto quello che vedi adesso è strano.
La vita che hai in mente e che sogni forse è solo un’utopia
ma almeno provi a cambiarla
ti basta strappare un sorriso per farti sentire che il mondo ha bisogno di te.

Continuamente contro corrente, ma almeno vero Continuamente contro corrente, ma almeno sincero Continuamente contro corrente e ne sei fiero

Corri da sempre contro corrente
Vivi da sempre contro corrente Continuamente contro corrente, ora ed allora

3) OLTRE LA TEMPESTA (2.47)
“ Uno fra i Nessuno” è un chitarrista visionario che suona da sempre la sua musica, incurante

delle mode e di tutto quello che lo circonda.

Ogni sera suono per cercare di scappare da un mondo assurdo quaggiù muovo le mie dita per provare a disegnare mille note e volo più su
e non ritorno giù, no, non ritorno giù.

Prova prendermi ora se riesci vado oltre la tempesta
tra le mie corde io trovo risposte a quello che mi gira in testa

e salto oltre la tempesta.

Ogni sera canto per trovare la mia strada ed è da sempre così non importa il genere o l’interpretazione il mio cuore dice di sì e non mi fermo qui, no, non mi fermo qui.

Prova prendermi ora se riesci vado oltre la tempesta
nella mia voce io trovo risposte a quello che mi vibra in testa

e salto oltre la tempesta.

4) NIENTE HA PIÙ SENSO (3.05)
“Uno dei tanti” pur provandoci, non riesce a trovare la sua anima gemella da anni.

Una cena con gli amici, poi una festa casa mia
seduti sui divani con le luci basse, a scherzare fra di noi ma un pensiero fisso nella mia testa bevo un po’ di più è quello che mi resta.

Niente ha più senso se tu non ci sei, niente ha più senso se tu non mi vuoi credo che partirò senza una meta, niente ha più senso per me.
Guido piano nella notte, la radio alta al solito non capisce chi sei
le luci abbagliano la mia ipocondria ma forse tutto questo è solo colpa tua ti vedo ovunque, abbasso la testa, accelero sempre più

è quello che mi resta.

Niente ha più senso se tu non ci sei, niente ha più senso se tu non mi vuoi credo che griderò senza un domani, niente ha più senso per me.

La tua immagine nella mia testa credo che impazzirò
è quello che mi resta
niente ha più senso se tu non ci sei, niente ha più senso se tu non mi vuoi devo dimenticare, non ho più scelta, niente ha più senso per me.

5) SOLO LE NUVOLE (4.28)
“Uno tra i pochi” è il più riflessivo dei tre. Osserva in silenzio e nota dettagli che ormai nessuno

degna più di uno sguardo…come un asilo abbandonato, di cui aveva un ricordo molto diverso.

Ti ho rivisto dopo tanti anni, camminando lungo la via mi sono fermato e ti ho osservato a lungo, che malinconia.

I rami secchi ovunque nel cortile, i giochi erano là.
Il prato verde ora è giallo e vuoto e i tuoi colori non sono più qua. Ma ricordo come eri pieno di vita, di gente, d’infanzia, di sogni
le risate ovunque intorno a te.
Ho respirato ogni giorno per anni quella strana magia,
ora in comune abbiamo solo le nuvole…sopra di noi.

C’era una finestra dove il sole usciva, adesso è chiusa da quanto chissà. Le persiane sono vecchie e rotte, il vento soffia sulla tua età.
Nella mente risuona l’eco delle grandi stanze piene di canti,
i balli e i giochi ovunque dentro te.

Ho respirato ogni giorno per anni quella vera allegria ora in comune abbiamo solo le nuvole…sopra di noi.

Mi chiedo adesso che fanno le vite che hai visto passare tra i tuoi corridoi, se si ricordano di te. Han respirato anche loro per anni quella strana magia
Ora in comune abbiamo solo le nuvole….sopra di noi.

Devo salutarti, torno a casa, chissà quando ti rivedrò. Cercherò com’eri tra le vecchie foto e di sicuro io sognerò.

6) INCREDIBILE REALTÀ (3.19) strumentale
Le loro giornate vengono sconvolte, come quelle di tutti, da un incubo globale. Una nuova

pandemia vola lentamente su di loro, fino a rivendicare il suo arrivo con dei ripetuti “IO”.

7) RE-LEGATI (0.48) strumentale
Una nuova situazione, tutti relegati in casa. All’inizio sembrava solo un gioco, certi che la

chiusura forzata dovesse durare solo poche settimane…e tutti a mettersi in mostra…

8) DI CHI È LA COLPA? (3.20)
“ Uno fra i Nessuno” è uno spirito libero e soffre con rabbia tutto questo.

Ok mi chiudo in casa, è difficile da accettare Prendo la mia chitarra, posso solo strimpellare. Ma ditemi di chi è la colpa o se tutto è naturale

La noia mi assale e tutto questo è surreale
e intanto il tempo passa e la rabbia dentro sale. Ma ditemi di chi è la colpa o se tutto è naturale.

Il muro mi parla anche oggi, vuole proprio litigare Lui alza sempre la voce ed io comincio ad urlare. Ok resisto in casa se tutto è naturale
ma se la colpa è di qualcuno, io comincio a sparare. Non fatevi trovare! Io comincio a sparare!

9) NEL SILENZIO (3.33)
“ Uno dei tanti” è sicuro di trovare e di passare l’estate insieme alla ragazza dei suoi

sogni…viaggiando con lei in auto ed ascoltando la radio a tutto volume.

Vago nel buio di un giorno che non ha un nome. Nella penombra di un’ora che non corre più. Tutto è lì immobile quello che era scontato dov’è?

Ora che nasce il sole, non sei qui come me Un altro giorno ancora senza di te.

Il silenzio assordante, la strada laggiù è vuota e chiara. Gli amici di ieri, i bar e i locali senza colori.
Tutto è lì immobile quello che era scontato dov’è?

Ora che muore il sole, non sei qui con me E la tristezza sale pensando a te.

Tutto è lì immobile quello che era scontato dov’è? Quando ritornerà il mondo, sarai qui con me
e l’aria fresca e nuova avrà il profumo di te

10) MOMENTI (3.19)

“Uno dei pochi” invece, si rende conto che gli mancano quei piccoli momenti della sua vita passata. Non vuole assolutamente perderli e sente il bisogno di tornare a viverli ancora più intensamente.

Quando la pioggia d’estate mi pungeva sulla pelle, mi sentivo vivo. Quando le foglie d’autunno volteggiavano nell’aria, mi sentivo vivo.

Come in un diario io sto fermando tutti quei momenti che ho dato per scontato non voglio perdermi più niente. Ogni istante, adesso, è mio.

Quando il vento d’inverno soffiava sopra ai vetri, mi sentivo vivo. Il sole in primavera riscaldava il mio viso e mi sentivo vivo.

11) INVISIBILE VAMPIRO (2.50)

Purtroppo il destino che li accomuna è beffardo e fa sì che si ammalino di Coronavirus.

L’ansia aumenta, non mi sento io
Il mio corpo è un fuoco sono entrato nel tuo gioco. Quali errori e quanti peccati guidano il mio respiro la tua sentenza io non l’accetto, non è il mio destino. Invisibile vampiro.
Sempre più inerme, in ginocchio

con le mani giunte, solo e al buio.
Tutti i miei sogni stanno svanendo no, non può essere vero. E’ così ingiusto, non ho più tempo, dammi un altro respiro. Invisibile vampiro.

12) SOSPESO TRA LE STELLE (7.39)

Forse sognano o forse è realtà. Alla fine un triste suono dà le risposte…

Mentre il mondo dorme nel mare dei pianeti, nuoto verso te
che sei la mia speranza, che hai guidato la mia vita, fragile pazzia. Togli questo velo e mostrami la via.

Il giusto e lo sbagliato mi fissano negli occhi,
indicandomi due porte immacolate una è un diamante e l’altra è una lunga scia. Fra mille arcobaleni, mostrami la via!

Forse non è morte, forse non è vita, forse non è il tempo Dimmi che cos’è?

Sta arrivando l’alba, mostrami la via Sospeso tra le stelle, mostrami la via.

13) APOLOGIA DI UN DESTINO COMUNE (3.00)
Una dedica ai protagonisti della storia e a tutte le persone come loro che ci hanno lasciato

improvvisamente, senza neanche un ultimo abbraccio.

Per tutti quelli come noi che da tanti anni credono ancora progettano, rincorrono, i loro sogni sempre vivi da allora.

Per tutti quelli come noi che non hanno più una direzione ma provano a sorridere e hanno gli occhi pieni di emozione.

Per tutti quelli come noi che non hanno mai raccolto nulla Imprecano, si abbattono ma devono restare a galla.

Per tutti quelli come noi che non riescono a guardare avanti
ci provano, ma ritornano ai bei tempi che ormai sono rimpianti.

A noi miei cari amici, io dedico questa canzone
e tutto quello che posso fare è non sprecare più il mio tempo migliore.

E dico mai, mai avrei pensato sai?
Il buio all’improvviso, neanche un ultimo saluto.
E sai, ora è più chiaro sai, un battito di ciglia e chissà dove sei? Un battito di ciglia e sei un ricordo ormai!
Un battito di ciglia, dove saremo noi?

Hanno suonato:

Franco Giaffreda: Voce – chitarre – flauto – mellotron Walter Rivolta: Batteria
Andrea Papini: Basso

con la partecipazione di:

Vincenzo D’Angelo: Pianoforte e tastiere (in “Nel silenzio” e “Apologia di un destino comune”) Michael Manring: Hyperbass ( in “Incredibile realtà”)

Registrato e mixato negli “ Street rec Studio” di Albese con Cassano (CO) da Mauro Bertagna Album composto durante il lockdown e registrato nel luglio/agosto 2020

È uscito “Apologia di un destino comune”, il nuovo album del cantautore Franco Giaffreda. Tra brani Rock, ballate acustiche e brani strumentali in stile Progressive anni ‘70 “Apologia di un destino comune” è un concept-album che racconta la storia di tre persone comuni, prima e dopo l’avvento del Covid-19. Tutti i brani sono stati composti in un mese, durante il primo lockdown. Se volete ascoltare un cantante/chitarrista che mette in risalto, oltre al testo, anche la parte strumentale, “Apologia di un destino comune” è il vostro album!

Link streaming su Spotify: https://open.spotify.com/album/3yFYuN9Qmp4NWrGP5V751P

Franco Giaffreda, classe 1970, è un chitarrista, cantante in attività dal 1989. Tra le band in cui ha suonato sono presenti nomi come “Evil Wings”, “Biglietto per l’Inferno” e “Get’em Out” e collaborazioni con artisti quali Fabio Concato, Massimo Priviero e Nic Potter dei VDGG.

Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Giaffreda

Track List:

01 – 2020
02 – Controcorrente
03 – Oltre la Tempesta
04 – Niente ha più senso
05 – Solo le Nuvole
06 – Incredibile Realtà (Feat. Michael Manring)
07 – Re-legati
08 – Di chi è la colpa?
09 – Nel Silenzio
10 – Momenti
11 – Invisibile Vampiro
12 – Sospeso fra le Stelle
13 – Apologia di un destino comune

Line up:

Franco Giaffreda: Voce, Chitarre, Flauto, Mellotron

Andrea Papini: basso

Walter Rivolta: Batteria

Data Release: 8 Febbraio 2021

Genere: hard rock/Prog/Cantautorale

Etichetta: NoiNessUNO Records

Link:

https://www.francogiaffreda.it/

https://it-it.facebook.com/FrancoGiaffreda1/

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