A cura di Francesco Lenzi

Vi ricordate di Peppe Marazzita?
Qualche mese fa parlammo del suo ottimo disco”Mi gioco i sogni a carte”,uscito per la Fame dischi,etichetta che ormai chi ci segue assiduamente,dovrebbe conoscere bene perchè attenta a numerose succose novità in ambito di cantautorato e di rock indipendente.
Avevamo promesso che ce ne saremmo occupati di nuovo,con un’intervista”virtuale”realizzata da me,ed infatti oggi finalmente diventa tutto realtà. Difatti qui sotto troverete il “botta e risposta”che Peppe ci ha gentilmente concesso…..vi lascio quindi alle sue parole!

 INTERVISTA A PEPPE MARAZZITA

1.Ciao Peppe!Innanzitutto complimenti per la tua musica.Il tuo nuovo EP fin dal titolo è molto evocativo…vuoi dirci qualcosa di più sul titolo del disco”mi gioco i sogni a carte”?
R: Ciao a tutti e grazie a voi! Il titolo del disco racchiude un anno e mezzo di canzoni tra i sogni e le illusioni di un quasi trentenne alla ricerca di un posto per essere (almeno così mi piace definirlo). È un invito ad essere se stessi, a conoscersi e a mettersi sempre in gioco. Tutto questo ci permette di essere veramente vivi.
2.Il primo brano dell’ep,”maledetto”è dedicato ad una figura cult del cantautorato italiano,Piero Ciampi.E’una delle tue più importanti influenze?Quali sono i tuoi altri ascolti che prediligi?
R: Sicuramente la musica e la personalità di un artista come Piero Ciampi non possono lasciare indifferenti. Ascolto tanta musica ma prediligo il cantautorato, la musica unita alle parole e ad un messaggio che l’artista vuol trasmettere. Un periodo ho ascoltato tanto Piero Ciampi e proprio dalla sua vita e dalla sua arte ho tratto ispirazione per scrivere di chi “vive male la sua vita ma lo fa con grande amore”, un “Maledetto” appunto.
3.Tra queste nuove,qual è secondo te la canzone più significativa del disco?
R: Sono affezionato a tutte le tracce, non saprei dirti quale preferisco perché esprimono stati d’animo diversi. Sicuramente “Un balcone coi fiori” è quella più allegra, non è facile scrivere canzoni allegre. Forse non si ripeterà più!
4.Vorrei che tu mi parlassi un pò del brano”L’artista da giovane”,ispirato da Joyce
R: Una sera, leggendo “Ritratto dell’artista da giovane”, rimasi colpito da un passo del libro. Le parole scorrevano da sole indicando, riga dopo riga, la presa di coscienza di un adolescente che si accorgeva di essere diverso, di guardare il mondo che lo circonda da un punto di vista non proprio comune. Sottolineai il tutto e mi addormentai. Il giorno dopo, svegliandomi, riaprii il libro li dove avevo lasciato il segno, presi la chitarra e cominciai a cantare tutto il passo sottolineato. Non ho stravolto le parole, non mi sarei permesso!!! Ho aggiunto solo il ritornello.
5.Come immagini un possibile fan di Marazzita?
R: Bella domanda! Potrei dire un sognatore, o che ne so, anche un ingegnere pentito 😉
6.Tu incidi per la Fame dischi,una realtà tra le più interessanti a mio avviso nel panorama indie italico. Come vi siete conosciuti ?
R: In realtà tutto è iniziato molto prima. Scrivevo canzoni ma non avevo modo di farmi ascoltare. Su internet ascoltavo le nuove proposte del cantautorato italiano. Tra un link e l’altro mi ritrovo Michele Maraglino, cantautore, studente e fuori sede a Perugia. Decido di contattarlo per parlargli delle canzoni, dopo circa un anno nasce La Fame Dischi.
7.Con Michele Maraglino hai anche duettato,insieme a Corrado Meraviglia?C’è possibilità di vedervi in un disco intero insieme,magari in un ipotetico side-project?
R: Si, è stato troppo divertente incidere “Oggi sono in ferie”. Sembravamo tre bambini con in mano un giocattolo nuovo. Sicuramente ci saranno altre collaborazioni, sia con Michele che con Corrado.
8.Quanto è dura vivere di musica oggi in Italia?
R: E’ veramente difficile. Però la passione è tanta e molti artisti ci provano. E’ questo il bello!
9.Secondo te,perché tanta gente oggi da noi,musicalmente parlando(e non solo),ha il “culo nel cervello”,per citare il titolo di una tua canzone?Mi riferisco a quei giovani che pensano che la vita dei talent show o dei reality sia la realtà o il massimo a cui aspirare e magari si perdono la vera musica,la vera arte(parere personale,beninteso)?
R: Si, in effetti tanti giovani pensano ai talent come la via più semplice per raggiungere il successo. Può essere più breve, ma il successo poi, nella maggior parte dei casi, non dura tanto. Sono “prodotti discografici” e come tali in balia di un mercato che spesso li fa affondare presto. Partendo dal basso puoi imparare di più e, a livello artistico, puoi solo migliorare.
10.Ti ringrazio per la cortesia e la pazienza. Vorrei che lanciassi come messaggio finale un tuo personale saluto ai lettori di “the word is love”…..
R: Grazie a voi, continuate così. Giocatevi i vostri sogni.

 

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